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Il Covid tarda la ripartenza dell’enoturismo, ma apre nuove chance

Presentato dalle Città del vino XVI rapporto su viaggi in vigna

Il Covid tarda la ripartenza dell'enoturismo ma apre nuove chance

ENOTURISMO Dopo un 2019 che in Italia ha visto aumentare del 7% gli enoturisti, passati da 14 a 15 milioni; e + 6% di giro d’affari, passato da 2,5 a 2,65 miliardi di euro, quest’anno, anche tra vigne e cantine, inevitabilmente, si sconteranno gli effetti del Covid-19, ma si lavora con grande impegno perché sia una temporanea battuta d’arresto.

E’ quanto emerge dal XVI Rapporto sull’enoturismo presentato in webinar dall’associazione delle 460 Città del vino che stanno studiando la ripartenza con nuove modalità – anche per Calici di Stelle, in programma ad agosto – e soprattutto nuovi servizi, anche virtuali, e un’accessibilità ai territori ampia e di qualità, con sentieri, piste ciclabili, itinerari culturali-enogastronomici e una nuova alleanza tra pubblico e privato.

Per il presidente delle Città del vino Floriano Zambon per una effettiva rinascita dell’Italia “minore” dei borghi e delle campagne è prioritario «estendere e rendere più incisive la detraibilità o almeno la deducibilità della spesa turistica delle famiglie. Ma soprattutto prevedere nuovi fondi per riqualificare i territori e per la promozione». Zambon sottolinea poi il «ruolo strategico delle istituzioni locali per il rilancio: l’enoturismo è patrimonio economico, sostenibile e culturale».

Il XVI Rapporto ha analizzato anche un campione di enoturisti di età media di 48 anni per delineare l’identikit del wine lover in viaggio per l’Italia. Il 45% ha dichiarato di visitare e trascorrere un periodo di vacanza nei territori del vino almeno una volta l’anno; il 30% più di una volta l’anno; il 9% almeno una volta al mese.

Ed è un turista del vino prevalentemente “regionale” poiché il 30% rientra normalmente a casa a fine giornata e il 23% rientra sempre a casa. Nel 60% dei casi i turisti hanno anche dichiarato infatti di visitare più frequentemente le cantine della regione di residenza.

Per l’escursionista giornaliero la spesa si traduce mediamente in 80 euro tra acquisti e degustazioni; mentre per chi pernotta la spesa giornaliera lievita mediamente a 155 euro.

Infine anche quest’anno la Toscana si conferma la regione enoturistica percepita come più attrattiva; a seguire il Piemonte, il Trentino Alto-Adige e il Veneto al Nord e la Campania al Sud.

(Ansa)

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