Lo Spirito ci spinge a superare ogni frontiera

Lo Spirito ci spinge a superare ogni frontiera

PENSIERO PER DOMENICA – SESTA DI PASQUA – 17 MAGGIO 2020

«Pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi» (1Pt 3,15). L’impegnativa consegna di Pietro alla comunità cristiana vale anche per noi, in un tempo segnato dallo scontro tra venditori di illusioni e catastrofisti. Ma la speranza non va sbandierata: anche se è un protendersi sul futuro e sull’ignoto, ha una sua ragionevolezza. Per questo va testimoniata «con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza». Come essere allora testimoni di speranza?

Lo Spirito ci spinge a superare ogni frontiera

La speranza si nutre di Spirito Santo. La prima lettura (At 8,5-17) e il Vangelo (Gv 14,15-21) hanno come tema di fondo il dono dello Spirito, promesso da Gesù ed effuso sui credenti di Samaria grazie alla preghiera di Pietro e Giovanni. Questa pagina di Vangelo completa idealmente il brano della scorsa domenica: là Gesù, con linguaggio affettuoso, ci aveva presentato quelle che i teologi chiamano «le prime due persone della Trinità»; oggi ci presenta la terza, lo Spirito Santo. Gesù lo definisce «consolatore» e «Spirito di verità». Lo Spirito è sorgente di ogni verità, vita, bellezza. Per questo rende capaci anche noi di essere creatori di bellezza, vita e verità. La speranza vive di queste cose.

La speranza cammina sulla strada dei comandamenti. Parlare di comandamenti può sembrare prosaico, dopo le parole dedicate allo Spirito. In realtà Gesù, mentre introduce i suoi discepoli nei misteri della vita di Dio, li richiama sempre alla concretezza della vita. La speranza non cammina per aria, ma sulle strade del mondo. I comandamenti – quelli di Mosè e quello nuovo di Gesù, «amatevi come io vi ho amato» – sono la strada sicura nel cammino della vita.

La speranza allarga i nostri orizzonti. Gli Atti degli apostoli registrano l’allargamento progressivo di orizzonti della prima comunità cristiana. Dopo l’annuncio della risurrezione di Gesù a Gerusalemme e in Giudea, il diacono Filippo, sotto l’azione dello Spirito, varca le frontiere della Samaria “eretica”, ottenendo un insperato successo. La sua azione pastorale sarà poi completata da Pietro e Giovanni con l’imposizione delle mani e con il dono dello Spirito Santo. Ci sono momenti, nella vita, in cui la speranza ha bisogno di “aria nuova”, di orizzonti più ampi, di valorizzazione dei carismi individuali. Ne è un esempio proprio Filippo: scelto come diacono per il servizio delle mense, rivela doti inaspettate e straordinarie, che lo rendono capace di annunciare il Vangelo ai lontani. Nei momenti in cui tutto sembra bloccarsi servono le risorse e le sorprese della speranza.

Lidia e Battista Galvagno

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