Piero, che ha aperto due mesi prima del lockdown

Il giovane ha rilevato a inizio anno l’impresa Albesano, carrozzeria storica in cui lavorava

Piero, che ha aperto due mesi prima del lockdown 1

LA RIPARTENZA  Ancora non sappiamo bene come comportarci, nel groviglio di regole, esperti, task force, anche se la Fase 2 è scattata ieri, 4 maggio, pure in Piemonte. La pandemia da Covid-19 sul nostro territorio è partita dopo altre regioni – vedi Lombardia – e forse ci ha illusi di avere una sorta d’ombrello rispetto al resto del Nord. Purtroppo, invece, ci siamo trovati in emergenza nel momento in cui altri territori avviavano la convivenza con il virus, pur tra la generale incertezza e gli ammonimenti alla prudenza.

Ora, in Fase 2 conclamata, le imprese che riescono a garantire la sicurezza riaprono i cancelli, ma tutte le attività sono costrette a procedere a rilento, frenate dalle norme per il distanziamento, dalle precauzioni e dal calo della richiesta. È il caso di Piero Bello, un giovane che ha rilevato a inizio anno l’autocarrozzeria Albesano di via Franco Centro, ad Alba, un’azienda storica per la quale aveva già lavorato per sei anni. La carrozzeria per lui è una passione vera, tanto che dopo il liceo e un periodo all’università ha iniziato l’apprendistato. A gennaio 2020 Piero ha dato il via alla sua nuova avventura da imprenditore, con una vasta clientela soddisfatta per la continuità. Piero e il suo socio mandano avanti l’attività nel solco della tradizione, ma non hanno nemmeno il tempo di assestarsi. Dopo appena due mesi, con il Covid-19, arriva per l’economia nazionale il periodo peggiore dal dopoguerra; all’inizio di marzo non manca ancora il lavoro in officina, ma già scarseggiano i pezzi di ricambio: le aziende che li forniscono cominciano il lockdown. Poi, inevitabilmente, anche la domanda diminuisce. Si blocca l’Albese, la capitale della Langa si svuota, si fa la fila solo in farmacia e al supermercato.

Le carrozzerie sono comprese tra i servizi essenziali (possono cioè restare aperte per garantire la manutenzione alle vetture di quanti devono recarsi al lavoro, ai mezzi dei soccorritori e delle Forze dell’ordine), rispettando a puntino le misure per evitare il contagio. Ma è la quarantena a fermare il sistema economico. Anche Piero deve arrendersi e abbassare le serrande per qualche settimana, che passa a fare lavori nel cascinale acquistato e ristrutturato con la sua compagna a Sommariva Perno. Dopo Pasqua decide di riaprire, per stare vicino alla sua clientela, tentare di riprendere l’attività e pagare le spese, fidando nel miglioramento della situazione.

Oggi, in via Franco Centro non ci si perde d’animo, anche se l’attività non marcia a pieno regime: «Se considero la crisi in cui è piombato il nostro Paese devo sentirmi fortunato, perché posso lavorare a differenza di altre categorie come i baristi, i ristoratori o i parrucchieri», spiega lucidamente Piero. «Certo, prima del Covid-19, con due persone attive in carrozzeria, ero abituato ad avere un flusso costante, mentre al momento le commesse arrivano alla spicciolata. Dopo la Fase 2 – se tutti sapremo rispettare le necessarie precauzioni – si dovrebbe giungere alla convivenza con il virus e poi, gradualmente, alla sua sconfitta: vuol dire che ognuno di noi, poco a poco, potrà riprendere in mano la sua vita».

Sì, ne abbiamo davvero bisogno tutti, Piero. E, insieme ai nostri lettori, ti facciamo i nostri migliori auguri!

g.a.

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