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Riparti Piemonte, il M5s non vota: “Legge indegna, troppe categorie escluse dai bonus e via libera a colata cemento”

Sabato 31 marzo, davanti al Comune di Alba, un presidio contro il circo

TORINO «Mance distribuite senza criterio, tante categorie escluse ed una lunga serie di norme che permetteranno una vera e propria colata di cemento. È questo, in buona sostanza, il tanto sbandierato Riparti Piemonte di Cirio e della Lega», commentano dal gruppo regionale del Movimento 5 stella alla fine della giornata di lavoro in aula per l’approvazione delle nuova legge regionale.

«Un provvedimento ingiusto e senza prospettiva per la parte economica e con effetti devastanti per l’ambiente e il paesaggio» aggiungono i consiglieri spiegando di essersi «rifiutati di prendere parte alla votazione per evitare di essere accostati, in qualsiasi modo, a questo scempio».

«Questa Giunta guarda al futuro come avveniva negli anni ’50, ignorando gli interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico e pensando che il cemento possa risolvere i problemi. Più cemento significa invece: maggiore rischio idrogeologico, meno sicurezza per i cittadini e nuove spese per porre rimedio ai danni di alluvioni ed esondazioni» si legge nella nota. «Inoltre gli articoli in materia di urbanistica, oltre a essere pericolosi per l’ambiente, prevedono norme che potrebbero essere anticostituzionali. In caso di incostituzionalità i Comuni, le imprese e i cittadini avranno perso tempo prezioso e risorse. Questa legge è la più grande dimostrazione dell’incapacità della Giunta Cirio a governare il Piemonte. Gli effetti li pagheranno, purtroppo, i cittadini piemontesi».

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