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Romina e Stefania, parrucchiere in attesa di giugno

Romina e Stefania, parrucchiere in attesa di giugno

LA RIPARTENZA  «Eravamo pronte a partire, se non il 4 maggio, almeno il 18: difficile prevedere come sarà cambiato il nostro settore tra un mese». Romina Marci e la socia Stefania Elia hanno aperto appena a febbraio il loro salone da parrucchiera, in corso Piave ad Alba. Dopo un mese appena è arrivato lo stop a causa dell’emergenza coronavirus.

«Per me e Stefania il negozio è il raggiungimento di un percorso professionale molto articolato. Abbiamo entrambe più di quarant’anni, con una lunga esperienza, e da tempo volevamo aprire la nostra attività. Abbiamo scelto un salone ampio, dove abbiamo impegnato risparmi ed energie. Per fortuna, il proprietario del locale ci è venuto incontro per l’affitto, ma abbiamo molte altre spese ed è difficile vedere positivamente il futuro».

Nelle ultime settimane, le due parrucchiere si sono organizzate in vista della riapertura, che pareva imminente ed è invece slittata al primo giugno: «Oltre alla sanificazione dei locali, abbiamo acquistato i kit usa e getta da fornire alle clienti e le visiere di protezione. Abbiamo poi provveduto a individuare percorsi diversificati: per fortuna, avendo due ingressi, possiamo evitare ogni minimo assembramento e garantire la massima sicurezza. Abbiamo anche acquistato prodotti che esigono tempi minori di posa, così da ridurre la permanenza in negozio. Alla luce delle notizie che filtravano, non ci aspettavamo di dover attendere ancora un mese. Ci chiediamo se il primo giugno sarà davvero la data della riapertura e a quali regole sarà necessario sottostare, anche se per noi l’unica esigenza è ripartire».

Romina conclude: «Sono convinta che procrastinare sia come dare il via libera all’abusivismo, perché le richieste di lavoro a domicilio non mancano, ma parliamo di rischi molto elevati per la salute di tutti, che si sarebbero potuti evitare».

f.p.

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