Ufficializzate le date del Giro d’Italia: la corsa si svolgerà dal 3 al 25 ottobre

Ufficializzate le date del Giro d'Italia: la corsa si svolgerà dal 3 al 25 ottobre
Il passaggio del Giro d'Italia 2018 nelle Langhe.

CICLISMO L’Unione ciclistica internazionale ha reso note le date delle principali corse del  calendario 2020. Com’era stato già anticipato da più parti, il Giro d’Italia si svolgerà dal 3 al 25 ottobre, senza le prime tre tappe in Ungheria, sostituite da frazioni nel nostro Paese, probabilmente al Sud. Se non sarà modificato il tracciato, il 23 ottobre ci sarà l’arrivo di tappa ad Asti e sabato 24 la partenza da Alba. Il delegato di Rcs sport per la provincia di Cuneo Sergio Trossarello appare ottimista, ma con una certa prudenza: «Sicuramente ci saranno delle restrizioni per evitare assembramenti. Inoltre, la Prefettura
e la Questura possono intervenire se ci sono casi di positività nelle città sede di tappa». Trossarello continua: «Il percorso non dovrebbe cambiare. Sulle montagne il rischio di avere le strade chiuse per la neve è più alto a maggio che non a ottobre e l’arrivo delle tappe è previsto dalle 17 alle 17.30 circa, con condizioni di luce ancora buone, nonostante le giornate più corte. Il Giro d’Italia può diventare un simbolo di ripresa e di rinascita per il Paese».

Il calendario forzatamente compresso in pochi mesi determinerà la sovrapposizione di appuntamenti di prestigio. Durante il Giro sono in programma Liegi-Bastogne-Liegi, Amstel Gold Race, Gand-Wevelgem,  Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix e pochi giorni prima del via della corsa rosa ci sarà la Freccia Vallone, mentre gli ultimi giorni del Giro si sovrapporranno con la partenza della Vuelta di Spagna.

Questo il commento di Rcs Sport, società organizzatrice del Giro d’Italia: «La pubblicazione del calendario da parte dell’Uci è un importante passo in avanti che certamente aiuterà tutte le realtà coinvolte a riprogrammare la stagione. È il frutto di un lungo lavoro che, come mai prima, ha visto il coinvolgimento di istituzioni, organizzazioni, squadre e di chi, a diverso titolo, ha dato il proprio contributo a questa non semplice scelta. Per salvaguardare l’importante patrimonio delle corse ciclistiche e mantenerle vive si è dovuto fare qualche sacrificio, anche considerando il breve arco temporale all’interno del quale si potevano inserire tutte le corse della stagione. Abbiamo fatto una serie di proposte alternative che a nostro giudizio avrebbero limitato alcune sovrapposizioni di calendario, ma non sono state recepite. Riteniamo comunque questo risultato importante per la ripartenza, soprattutto in questo momento, vista la drammatica situazione sanitaria che sta colpendo tutti i settori della nostra vita».

Corrado Olocco

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