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Una bandiera granata su ogni balcone per il ricordo del grande Torino…E Gli 80 anni del presidentissimo Giacomo Bogetti

Una bandiera granata su ogni balcone per il ricordo del grande Torino...E Gli 80 anni del “Presidentissimo” Giacomo Bogetti 1

BRA Domani è il 4 maggio, 71° anniversario della tragedia del Grande Torino a Superga. Quest’anno non ci sarà il pellegrinaggio alla basilica come avviene ogni anno alla presenza della squadra e dei dirigenti. Neppure a Bra ci saranno festeggiamenti nell’area Grande Torino, adiacente il nuovo santuario della Madonna dei fiori, dove dal 13 aprile 2013 sorge un monumento agli invincibili di Superga.

Ogni anno il Toro club Bra celebrava la ricorrenza prima al santuario della Madonna dei fiori con la Messa e poi al monumento un piccolo raduno. Quest’anno non sarà possibile. E allora ecco che il neo presidente del Toro club Bra, Luca Ferigutti, dopo aver sistemato dei fiori al monumento, ha lanciato un’idea: in ogni balcone una bandiera del Toro, per i tifosi granata, ma anche per tifosi di altre squadre, perchè il Grande Torino morto in un uggioso pomeriggio di inizio maggio del 1949 è un patrimonio per tutti gli italiani.

Sessantaquattro anni di passione granata: potremmo racchiudere in queste parole la storia del Toro club Bra e di quella di Giacomo Bogetti, fino al 2017 presidente del Toro club Bra, da quella data presidente onorario. Il Toro club Bra, parafrasando il re Sole Luigi XIV  “è lui”. Passione, bontà, competenza, cordialità sono alcuni degli aggettivi con cui potremmo descrivere Giacomo Bogetti, nativo di Verzuolo, il prossimo 10 maggio compie 80 anni.

Una bandiera granata su ogni balcone per il ricordo del grande Torino...E Gli 80 anni del “Presidentissimo” Giacomo Bogetti

Per questo motivo il Toro club Bra ha deciso, non potendolo festeggiare di persona per le note vicende dell’emergenza sanitaria, di ricordare questo bel e importante traguardo di vita con una targa a nome di tutti i tifosi. Giacomo Bogetti conosce tutti nel Toro del passato ma anche in quello del presente ma la figura con cui ha legato più di tutti è senza dubbio don Aldo Rabino, storico cappellano del Toro, venuto a Bra tante volte e a cui ha voluto dedicare un torneo di calcio giovanile che, non ci fosse stata l’epidemia, sarebbe giunto alla quinta edizione.

Don Aldo Rabino era nato a Torino nel 1939 ed era diventato sacerdote salesiano nel 1968. Dal 1969 si era dedicato interamente ai giovani di Torino e ai poveri dell’America Latina attraverso l’associazione Oasi (Ora amici sempre insieme) da lui fondata e che conta oggi circa 500 volontari. Nel 1971 don Francesco Ferraudo gli lasciò l’incarico di padre spirituale della squadra e da oltre quarant’anni seguiva le gesta della squadra e dei suoi ragazzi. Don Aldo era venuto a Bra alcune volte, anche celebrando al santuario della Madonna dei fiori la Messa dedicata ai morti di Superga.

Sotto la sua guida di Bofetti il club nel recente passato ha raccolto oltre 1.500 firme per la realizzazione dell’area Grande Torino, adiacente al nuovo santuario, e del relativo monumento, inaugurato alla presenza di centinaia di persone il 13 aprile 2013, con la partecipazione di dirigenti del Torino Fc, tra cui Antonio Comi, e di molti ex giocatori del Toro. Ancora oggi la sua saggezza guida il nuovo Direttivo insesiatosi il 7 febbrio che lo omaggia così: «Ad multos annos di salute e di tifo granata! Forza vecchio cuore granata!».

Lino Ferrero

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