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Con Paolo Tibaldi scopriamo i molti significati del termine piemontese “Piantin”

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Piantin: Germoglio o frammento di un vegetale destinato a radicarsi per rigenerarsi, mediante trapianto. Attaccabrighe, litigioso, piantagrane

È arrivato il momento: questa settimana tocca a un vocabolo dal doppio significato. Va prima fatto cenno che il termine pianta, spazia nei più vari significati. Si può intendere quella del piede, oppure una mappa, o un albero; quando è un verbo si utilizza per descrivere un chiodo conficcato; anche quando si viene lasciati dalla fidanzata o quando si vuole esortare qualcuno a smetterla una volta per tutte (piantȓa lì); il piantone di un gruppo di delinquenti! Di sfumature ne troviamo a bizzeffe.

Tra queste ce n’è una interessante, il diminutivo, che vale la pena prendere in esame: piantin. Neanche da dire, l’etimologia si aggancia a pianta, termine tanto latino (planta), quanto greco (platys). Il piantin, maschile singolare e plurale, si tratta di una pianticella, in italiano chiamata talea, ovverosia il frammento di una pianta (foglia, ramo, fusto, radice, innesto) appositamente sistemato nel terreno o nell’acqua, destinato a radicarsi al fine di rigenerarsi, dando vita ad un nuovo esemplare di questa. Si tratta di un sistema di riproduzione che sfrutta enormi proprietà rigenerative dei vegetali. Quanti se ne vedono in giro, specie in questo periodo? Dagli orti alle piantagioni a cui sono vocate le campagne attorno a noi.

Ma non è di sola botanica che parliamo oggi! Già, perché se da una parte il piantin è riconducibile alla natura vegetale, dall’altra – per un’evidente assonanza o un’azzecatissima metafora – descrive colui che non perde occasione per piantare sì, ma grane. Non è un caso, dunque, se un soggetto infido, rompiscatole e attaccabrighe viene allegoricamente paragonato a un piantin d’eȓba bȓusca, cioè un germoglio infestante, magari anche maleodorante; insomma, un guastafeste. Costui, essendo litigioso, è propenso a seminare zizzania, intesa come malumore.

Attenzione a non confondere il piantin con un altro termine che gli somiglia molto ed è anche una rima: si tratta di pistin. Quest’ultimo termine, sempre rivolto ad un individuo, indica la sua pignoleria, vale a dire colui che si ostina sempre e comunque a mettere quei famosi puntini sulle i.

Paolo Tibaldi

 

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