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Il disco di Simone Prando, un aiuto a Medici senza fontiere e Airc

ALBA La famiglia di Simone Prando, il contrabbassista morto a 35 anni dopo una lotta di quattro anni contro il tumore, mette gratuitamente a disposizione il disco da lui inciso With a star in the brain. Nello stesso tempo invita a donare un contributo a due associazioni care a Simone, che le sosteneva: la fondazione Airc per la ricerca sul cancro (www.airc.it) e Medici senza frontiere (www.medicisenzafrontiere.it).

Il disco di Simone Prando, un aiuto a Medici senza fontiere e  Airc
Simone Prando

«Si creerà uno di quei circoli virtuosi di amicizia e solidarietà che tanto gli piacevano», dice la moglie, Giulia Degiacomi.

Il Cd si può ritirare alle librerie San Paolo e La torre: la donazione può essere fatta o alle librerie stesse o versando a una delle associazioni. I pezzi del disco riguardano la storia dei primi anni di malattia: Afasic, Flatlandia, September, Opportunity, The limping camel, Epilepsy e infine With a star in the brain, dal nome del tumore: astrocitoma.

Nel suo diario

Simone scriveva nel diario – coraggioso e coinvolgente – sulla sua esperienza di malattia, leggibile in simoneprando. blogspot.com: «Ho scritto, scritto, scritto (…) musica ovviamente, tanto che, esattamente a un anno dalla prima crisi epilettica, che ha scatenato tutto ’sto casino, sono entrato in studio, sbattendomene della mano che ancora non avevo a posto, invitando Gino Zambelli col bandoneon, Marco Tiraboschi con la chitarra, Achille Succi col clarinetto, mio fratello (Fabrizio) con l’altra chitarra, e io col contrabbasso e abbiamo registrato».

Un oncologo che lo ha avuto in cura ha detto: «Simone ha affrontato la malattia in modo esemplare, con speranza e tenacia». Prando aveva suonato in varie orchestre, in particolare con l’Orchestra regionale toscana, il gruppo Soqquadro e con vari ensemble tra i quali L’avventura sefardita e i Mu e Chutzpah.

Un segno l’ha lasciato anche nelle brevi e più recenti esperienze come insegnante di sostegno al liceo Leonardo da Vinci e alla scuola media Vida. Un collega ha detto: «Invece di piangersi addosso si è speso dandosi a piene mani».

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