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Il senatore Perosino sul decreto liquidità: «Servono soldi, non debiti»

Centro destra: il candidato al Senato potrebbe essere Marco Perosino

ROMA «Liquidità, nome del decreto in discussione al Senato, vuol dire che la cassa integrazione va pagata a tutti subito; vuol dire che i 600 euro vanno pagati a tutti; vuol dire che bisognerà concedere le somme a fondo perduto a chi ha i requisiti,  direttamente sul conto corrente, con accredito immediato perché se non è così, non è liquidità». Lo dichiara il senatore di Forza Italia, Marco Perosino.

«Le domande di prestito fino a 25mila euro sono state accolte nella percentuale del 51 per cento e sono pari a 200mila, mentre quelle oltre tale importo sono state accolte nel 24% dei casi e sono pari a 11.663. Qualcuno mi ha chiesto se questo incentivo, salvo la garanzia dello Stato che è un problema, è una specie di istigazione a indebitarsi e mi ha detto che a indebitarsi per 6 o 10 anni era capace da solo», ha aggiunto il parlamentare azzurro.

«Per fronteggiare tutti i decreti, tra cui quello di cui parliamo oggi, ho sentito ancora parlare di recupero dell’evasione fiscale. È arrivato il momento di dire che l’evasione fiscale non si può perseguire in periodi come questo perché non c’è e non può esserci. Se c’è, è per necessità assoluta di vita. Il direttore generale dell’Agenzia delle entrate ha detto che dal 1° giugno sarebbero ripartiti i controlli. Io invoco clemenza», ha proseguito il senatore azzurro.

«Ai rappresentanti del Governo – ha concluso il senatore azzurro – suggerisco di non effettuare gli ammortamenti nei bilanci delle società private. Per un anno si può fare: i bilanci rimarrebbero probabilmente inutili, queste società potrebbero sussistere e non avrebbero problemi di credito e di altro tipo», conclude Perosino.

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