L’antica bandiera è tornata a Cissone, ma la sua storia è ancora da scrivere

L'antica bandiera è tornata a Cissone, ma la sua storia è ancora da scrivere

CISSONE Con una cerimonia in piazza, la bandiera scomparsa di Cissone è tornata in paese grazie alla donazione del sindaco di Feisoglio, Simone Gallo, che lo scorso autunno l’ha trovata in un mercatino a Nizza Monferrato e l’ha acquistata. Non lascerà più Cissone: sarà incorniciata ed esposta nella sala consiliare. La storia del drappo recuperato non è nota: i cissonesi non la ricordano, ma ora che è apparsa non si può più ignorare. Il sindaco Eugenio Baudana ha annunciato che si compiranno ricerche sulle sue origini a partire dalle tracce del suo acquisto negli archivi comunali e, magari, verranno ritrovati risvolti inattesi. Secondo Maria Angela Galizio – cissonese di origine, insegnante di taglio e confezione, costumista d’epoca e teatrale, titolare dell’istituto albese L’arte di saper tagliare – il drappo è di seta mista a lino e la scritta “Comune di Cissone” è ricamata a mano con canutiglia, filo dorato metallico. Ha un’attaccatura con anelli, probabilmente di alluminio, che riconducono a una possibile datazione degli anni Quaranta del Novecento.

Si è ipotizzato che fosse stata realizzata per le feste dei coscritti, ma secondo i più anziani non può essere, perché riporterebbe la scritta «Leva». Un’ipotesi di Galizio è che qualcuno l’abbia nascosta nel periodo fascista per salvarla dall’esproprio dell’oro contenuto nel filato. Nel ringraziare il collega Simone Gallo, Baudana ha sottolineato: «Scopriremo il più possibile sulle sue origini e sul suo percorso che l’ha riportata a casa. Tutta Cissone è riconoscente al sindaco di Feisoglio». Anche il rigattiere che l’ha venduta non ne ricordava la provenienza. Gallo non è nuovo ai ritrovamenti: nel 2018 aveva donato agli Alpini di Cuneo un bassorilievo in cotto raffigurante un alpino di quel reggimento e a quelli di Pinerolo una targa di marmo di un rifugio.

Giorgia Barile

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