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Le scuole paritarie in difficoltà chiedono aiuto per poter riaprire

Si tratta di realtà senza scopo di lucro, che svolgono un servizio pubblico, ma che fino a oggi non hanno ricevuto nemmeno un euro dallo Stato o dalla Regione Piemonte

Le scuole paritarie in difficoltà chiedono aiuto per poter riaprire

ISTRUZIONE  450 bambini seguiti e 190 persone che vi lavorano: è questa la realtà dei servizi privati per l’infanzia che si trovano ad Alba e il cui futuro è fortemente a rischio dopo tre mesi di fermo a causa dell’emergenza coronavirus. Per la fascia da zero a sei anni, si tratta dell’asilo Città di Alba, della scuola dell’infanzia Maria Ausiliatrice e della scuola Nostra Signora del suffragio: in tutti e tre i casi, si tratta di realtà paritarie, che svolgono a tutti gli effetti un servizio pubblico, dal momento che sono inserite nel sistema nazionale di istruzione.

Anche per la fascia da zero a tre anni, Alba può contare su una fitta rete di privati: i baby parking Giro di coccole, l’Ottavo nano e Babilandia, ma anche i nidi Tatabeba e Il fiore. Realtà diverse, ma accomunate dalle stesse difficoltà. Per questo, a inizio maggio, hanno deciso di unire le forze e di far sentire la loro voce, anche per conto delle famiglie che ogni anno le scelgono per i loro bambini e che oggi rischiano di trovarsi senza strutture di riferimento.

Le scuole paritarie in difficoltà chiedono aiuto per poter riaprire 1Come per gli asili nido, a cui Gazzetta d’Alba ha dedicato un servizio qualche settimana fa, anche le paritarie si trovano a fare i conti con rette sospese, mancanza di fondi e una nuova normativa che implica costi aggiuntivi.

Lo sanno bene all’asilo Città di Alba di via Accademia, che segue quasi 150 bambini dal nido all’infanzia, passando per la sezione primavera. Sono in tutto 26 le dipendenti, che oggi si trovano in cassa integrazione. La direttrice Consuelo Cagnasso: «Le nostre uniche entrate sono le rette delle famiglie, che abbiamo sospeso da marzo. Siamo realtà senza scopo di lucro, che svolgono un servizio pubblico, ma che fino a oggi non hanno ricevuto nemmeno un euro dallo Stato o dalla Regione. Nel frattempo, abbiamo continuano a sostenere molte spese, che ci hanno praticamente prosciugato». Il pensiero va anche a ciò che accadrà da settembre: «In base alle linee guida nazionali, si chiederanno standard di sicurezza molto rigidi, che implicheranno costi aggiuntivi e probabilmente anche un numero ridotto di bambini per mantenere le distanze di sicurezza. In questo momento, abbiamo già 25 iscrizioni per il nuovo anno, ma stiamo temporeggiando perché non sappiamo come potremo organizzarci».

Una realtà che stanno vivendo anche alla scuola per l’infanzia Maria Ausiliatrice in corso Langhe, che segue 116 bambini dalla primavera all’infanzia, con 12 dipendenti in cassa integrazione. La coordinatrice è Elisa Altare: «Da quando le scuole sono state chiuse, per correttezza abbiamo sospeso le rette e, come tutte le realtà paritarie, ci siamo trovate senza entrate. Le nostre dipendenti non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione e noi al momento non abbiamo le possibilità di anticipare gli stipendi. Tra sanificazioni e altre spese, per settembre dovremo sostenere ulteriori costi, che rischiano di ricadere in parte sulle famiglie, se non riceveremo aiuti. Facciamo parte dell’istruzione pubblica, ma ci facciamo carico solo degli oneri dello Stato, senza che ci vengano riconosciuti diritti: il nostro è un servizio importante per la città, su cui contano tante famiglie».

Paritaria anche la scuola Nostra Signora del suffragio di Mussotto, gestita dalla cooperativa Emmaus: 41 i bambini frequentanti, seguiti da 3 maestre e due assistenti.

Francesca Pinaffo

I centri di formazione professionale dei Salesiani di Bra e del Piemonte hanno comunque proseguito le lezioni attraverso la didattica a distanza

«Resta a casa, vengo io da te!». Con questa campagna, lanciata in piena pandemia da tutti gli operatori di Cnos-Fap (Centro nazionale opere salesiane- Formazione e aggiornamento professionale) del Piemonte, si è garantita la formazione e l’accompagnamento adeguato a tutti gli allievi, costretti a non frequentare il loro centro di formazione professionale. Tutti gli oltre tremila allievi, da Serravalle Scrivia, Alessandria, Vercelli, Novara e Vigliano, da Bra, Fossano, Saluzzo e Savigliano, da San Benigno, Torino Rebaudengo, Agnelli e Valdocco, hanno avuto la possibilità di sperimentare l’animazione e la didattica digitale, continuando la formazione, che viene loro trasmessa con gli strumenti oggi sempre più in uso dai ragazzi, che finalmente sono invitati a utilizzare il loro cellulare “a manetta”. Gli strumenti attivati sono tra i più diversi: da Google Classroom – la piattaforma con la quale ciascun formatore, simulando ilLe scuole paritarie in difficoltà chiedono aiuto per poter riaprire 2 gruppo classe virtuale, porta avanti le attività formative con dispense, esercitazioni, filmati e questionari per l’apprendimento – a Google Meet – per brevi ma intensi momenti di videoconferenza, in cui l’incontro avviene in diretta, per dirla in termini sportivi, in modalità sincrona per usare un termine tecnico della Fad (formazione a distanza). E ancora: la posta elettronica per inviare le dispense e farsi restituire i compiti svolti da quegli utenti che hanno qualche difficoltà nella connessione a Internet, senza dimenticare WhatsApp e i vecchi materiali cartacei o i file caricati su chiavetta Usb, per quegli allievi che vivono in zone del territorio dove ancora il segnale per accedere a Internet è scarso o addirittura assente. E poi, in casi estremi, c’è il telefono, lo strumento più antico per potersi connettere a distanza».

Commentano alcuni formatori del Cfp braidese: «Ci siamo dovuti inventare un modo nuovo di proporre le nostre lezioni a giovani certamente digitali, ma meno portati per una didattica molto teorica: eppure hanno veramente risposto in modo positivo, anche se tutti lamentano, ancora oggi, la difficoltà di lavorare da remoto, senza poter vedere fisicamente i propri compagni di classe».

E concludono: «Noi ci siamo attivati rapidamente con competenza, per non lasciare nessuno da solo e perché questo periodo possa far sentire tutti connessi, in attesa che passi la tempesta virale e i nostri ampi cortili tornino a riempirsi».

v.m.

La media salesiana continua la sua attività nello spirito di don Bosco

L’improvvisa pandemia ha sconvolto anche la nostra scuola, ma ha stimolato molta intraprendenza, competenza e creatività. Tutti i docenti si sono attivati da subito per fronteggiare al meglio l’emergenza a vantaggio degli alunni e delle famiglie», spiega il preside della scuola media dei Salesiani di Bra, Teresio Fraire.

La didattica on-line è stata organizzata in moduli giornalieri che riproducono l’orario ordinario durante l’anno. Aggiunge Fraire: «All’interno dei moduli ogni docente effettua la lezione o in diretta o in videolezione, restando di continuo a disposizione per interagire con gli studenti oralmente o via chat. Gli allievi studiano l’argomento come se si trovassero anche al doposcuola: in questo modo si eliminano i compiti da svolgere oltre l’orario scolastico. Dopo le 16 possono ripassare o dedicarsi alle ricerche facoltative che vengono valorizzate con i crediti. Allo scopo di utilizzare le piattaforme Classroom e Meet sono stati creati gli account istituzionali di ogni docente e di ogni alunno. Si è cercato di sopperire ad eventuali carenze tecnologiche con soluzioni adeguate. Sulla piattaforma vengono caricati sistematicamente i materiali per la lezione, per i compiti e per gli approfondimenti liberi. Gli allievi Le scuole paritarie in difficoltà chiedono aiuto per poter riaprire 3possono vedere ciò che l’insegnante proietta sul suo schermo, come fosse una lavagna. Questo permette un coinvolgimento concreto, equilibrato ed efficace degli alunni, in modo che valorizzino al meglio questa imprevista situazione».

Il registro delle presenze e dei compiti condiviso in drive permette di avere un quadro aggiornato della situazione di ogni alunno e di comunicare alla famiglia le situazioni di un eventuale impegno carente. A metà quadrimestre è stato segnalato a tutte le famiglie l’andamento scolastico in base ad alcuni indicatori: presenza, impegno e compiti.  Al pomeriggio vengono offerte modalità varie di recupero sia individuale che a gruppi. I docenti si incontrano periodicamente on-line per fare il punto della situazione.

Anche i rappresentanti dei genitori vengono coinvolti nei consigli di istituto sempre on-line. Di questi incontri il preside invia un resoconto settimanale a tutte le famiglie. I genitori possono interagire con i docenti su Meet o via e-mail, secondo le richieste.

Conclude il preside Fraire: «Un’indubbia risorsa è dovuta al fatto che la scuola è collegata in rete con le altre realtà salesiane di Piemonte e Valle d’Aosta, che condividono iniziative e problematiche. Molto apprezzati sono gli incontri informali delle classi e dei gruppi formativi in orario extrascolastico, come pure il buongiorno quotidiano curato dal direttore. Anche alle famiglie vengono offerti materiali e incontri formativi. Si evidenzia così il compito educativo della scuola salesiana, che cerca di essere vicina agli allievi e alle loro famiglie anche in questa particolare e imprevista situazione».

 

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