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Oltre 200 persone al flash mob promosso dalla Lega a Cuneo

CUNEO Alla manifestazione organizzata dalla Lega il 2 giugno a Cuneo erano presenti oltre 200 persone nel rispetto delle cautele e delle distanze previste dalla legge. Hanno voluto dimostrare, sotto il Municipio del capoluogo provinciale, il proprio dissenso verso il Governo nazionale. Erano presenti i parlamentari e consiglieri regionali cuneesi della Lega Salvini premier, oltre ai tanti amministratori e militanti leghisti della Granda.

«Siamo qui oggi per dare voce all’Italia del dissenso democratico, agli italiani arrabbiati contro le misure inadeguate del Governo Conte, ai cittadini impazienti dinanzi alla crisi economica scatenata dalla pandemia», ha spiegato il senatore Giorgio Maria Bergesio.

Oltre 200 persone al flash mob promosso dalla Lega a Cuneo

«Senza bandiere di partito, in nome dell’orgoglio italiano: così ci presentiamo nel giorno della Festa della Repubblica», continua Bergesio. «Ricordiamo il referendum istituzionale del 1946, quando gli italiani votarono e scelsero la Repubblica. Fu la prima votazione a suffragio universale indetta in Italia. Fu il voto decisivo per lanciare la ricostruzione post bellica del nostro amato paese. Su richiesta dei tanti cuneesi e piemontesi che ci hanno scritto siamo insieme in piazza qui a Cuneo come a Roma, e in altre 100 piazze italiane, ovviamente con tutte le misure di sicurezza. Ringrazio quindi tutti coloro che hanno partecipato in modo ordinato, educato e convinti che solo il ritorno alla normalità farà ripartire la nostra terra per ritornare a come eravamo prima del lockdown».

Oltre 200 persone al flash mob promosso dalla Lega a Cuneo 1

«Siamo senza bandiere di partito ma a fianco degli italiani» aggiunge l’onorevole Flavio Gastaldi. «Vogliamo dare voce al dissenso degli italiani. Vogliamo dare voce a quell’Italia che non crede più nelle promesse di questo Governo, che ancora deve pagare la cassa integrazione, che non ha ancora fatto vedere un euro alle imprese e che intanto pensa a regolarizzare gli immigrati clandestini o a far uscire i boss dal carcere, come è accaduto in queste settimane. Noi vogliamo dire che la pazienza è finita. L’intento è gridare l’incompetenza dell’esecutivo nella gestione della grave crisi da coronavirus. E presentare da questa piazza al Governo il grido di dolore delle famiglie, del mondo della scuola, degli anziani, dei giovani, degli operatori del mondo della sanità, delle imprese, dei sindaci, degli amministratori locali, delle associazioni di volontariato, dei piccoli commercianti, agricoltori, artigiani, negozi, cassaintegrati, disoccupati e in generale di tutti gli italiani colpiti dall’attuale emergenza».

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