Secondo l’analisi della Banca d’Italia l’economia Piemontese è tornata ai livelli del 2009

Cosa significa scegliere di affidare i propri soldi a una banca etica?

ECONOMIA L’epidemia da Covid-19 riporta indietro l’economia del Piemonte ai livelli del 2009. Lo registra l’indicatore Regio coin con cui Banca d’Italia Piemonte ha misurato gli effetti della pandemia su imprese, servizi, lavoro e finanza nel primo trimestre.

«L’indicatore non è una misura del Pil in senso stretto, ma è il segnale di un freno molto forte dell’economia, analogo a quello che c’era stato tra il 2008 e il 2009. Il dato potrebbe peggiorare perché mancano aprile, maggio e giugno», ha spiegato Roberto Cullino dell’ufficio studi della Banca d’Italia del
Piemonte.

«Ci sono analogie, ma anche enormi differenze, per questo spero che non sia così», commenta il presidente di Federmeccanica, Alberto Dal Poz.

Il Rapporto straordinario realizzato da Banca d’Italia mette in evidenza la perdita in Piemonte, tra il 1° febbraio e il 25 maggio, di 20mila posti di lavoro rispetto allo stesso periodo del 2019. La flessione non è dovuta ai licenziamenti bloccati fino a settembre, ma alle assunzioni che sono state 39mila in meno.
Il Piemonte paga un prezzo più alto dal punto di vista economico di altre regioni per la composizione settoriale: da un lato l’offerta ferma a causa del lockdown, ad esempio per l’auto e i macchinari, dall’altra i consumi che ristagnano.

L’industria prevede per il primo semestre un calo dei ricavi del 20% che arriva al 60% per i settori che hanno sospeso l’attività. Le imprese a rischio liquidità sono circa un quinto del totale. Tre quarti delle imprese dei servizi prevede un calo dei ricavi per l’intero anno e il 70% delle imprese industriali dice che ridurrà gli investimenti, ma questi dati potrebbero essere stati influenzati dal momento particolarmente difficile in cui le stime sono state fatte.

Tra il 25 marzo e il 26 maggio in Piemonte sono state accolte 25mila richieste di garanzia per un ammontare che sfiora il miliardo di euro, 5 volte quelle del 2019. Un dato positivo è l’esplosione dei depositi delle famiglie, cresciuti del 7% dopo l’aumento del 5% del 2019.

Ansa

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