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Costretta a prostituirsi per pagare l’affitto: in manette due coniugi residenti a Montà

Coppia di 35enni teneva in auto un arsenale di attrezzi da scasso 1

MONTA’ Doveva prostituirsi per guadagnare il denaro necessario a pagare l’affitto della casa dove, una giovane coppia di connazionali, la ospitava: l’incubo della ragazza, 23 anni di origini romene, andava avanti da mesi, da quando la coppia, 31 anni il marito, 25 la moglie, le avevano imposto non solo di versare 1.000 euro d’affitto al mese, ma di contribuire alle loro spese.

Da allora le giornate della donna trascorrevano sulla provinciale 243 nei pressi di Poirino, luogo raggiunto in auto da Montà: al protettore, parcheggiato a breve distanza, doveva comunicare anche inizio e conclusione di ogni rapporto. Il tutto per agevolare la “contabilità”, gestita dalla moglie madre di due bambini residente nel comune roerino.

L’intervento dei Carabinieri della Sezione Operativa di Moncalieri e dei militari di stanza a Carmagnola è scattato al termine dell’indagine coordinata dal Gip Davide Lucignani del Tribunale di Asti: l’inchiesta era iniziata dopo la denuncia di un cliente della giovane, rapinato dal protettore e da un amico di una somma di 300 euro (entrambi si trovano in carcere ad Asti). La sua colpa aver ospitato la ragazza per alcuni giorni nella sua casa di Carmagnola, mosso a compassione dal racconto della donna. L’uomo davanti alla richiesta di altro denaro da parte degli aggressori, si era rivolto alle forze dell’ordine. Si trova invece agli arresti domiciliari la moglie: la misura è stata disposta per permetterle di provvedere alle necessità dei figli. La coppia dovrà rispondere dell’accusa di sfruttamento della prostituzione, reato al quale si aggiunge na denuncia per rapina aggravata a carico dei due estorsori.

Davide Gallesio

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