Daniele Demaria: «L’ambiente al centro della mia vita»

Daniele Demaria: «L’ambiente al centro della mia vita»

L’INTERVISTA Lo tsunami giudiziario che ha colpito la città di Bra, denominato ’ndrangheta, ha avuto come effetto immediato le dimissioni dell’assessore comunale Massimo Borrelli. Il primo cittadino Gianni Fogliato ha subito cercato un sostituto, trovando un assessore tecnico. Daniele Demaria, classe 1978, docente di matematica e scienze alla scuola media Carlo Alberto Dalla Chiesa, coniugato e padre di tre figli, ha iniziato la sua avventura amministrativa la scorsa settimana. Gli abbiamo posto alcune domande.

Chi è Daniele Demaria?

«Una persona da sempre interessata alle tematiche ambientali. Ricordo che questa passione è scattata in me, quando facevo le medie, assistendo a un intervento di un tecnico Enel. Da allora “mi occupo e mi preoccupo” dell’ambiente, argomento questo che ha guidato tutte le scelte della mia vita, come la scelta della consorte, che condivide con me l’interesse per queste tematiche, la realizzazione della casa (che presenta diverse soluzioni ecologiche) o la scelta dei mezzi di trasporto (spostamenti in bici e auto elettrica). Ho lavorato all’università per acquisire un dottorato di ricerca, poi sono stato all’Arpa Piemonte e al centro Agrion (al tempo Creso), effettuando ricerche applicate alla frutticoltura, in ossequio alle mie origini saluzzesi».

Quali erano le tematiche di cui si è occupato con più frequenza?

«Mi occupavo di cercare soluzioni a ridotto effetto ambientale, che poi spiegavo agli agricoltori, facendo capire loro la possibilità di continuare a produrre con minor impatto sull’ambiente. Il mio interesse verso l’ambiente è guidato da un senso della misura, che mi porta a cercare modalità sostenibili, per la natura e le giuste esigenze dei produttori. Tanto che, nell’esperienza fatta nell’Amministrazione regionale – assessorato all’agricoltura – mi sono interfacciato con l’Unione europea, per dare conto delle modalità con le quali venivano impiegate le risorse erogate, proprio per il miglioramento dell’ambiente. Grazie al mio modus operandi molto conciliante, ho contribuito a far riallacciare i rapporti tra le direzioni agricoltura e ambiente, trovando i denominatori comuni tra questi due mondi».

Poi l’insegnamento.

«Sì, dal 2013, sono alla media Carlo Alberto Dalla Chiesa, una scuola dedicata a un personaggio che stimo molto. Ai miei studenti spiego che io sono in aula come un “servizio”, con lo scopo di migliorare le loro conoscenze, grazie al fatto che i loro genitori, con le tasse versate allo Stato, mi pagano lo stipendio. Io sono a loro servizio per migliorarne il futuro».

E adesso è anche assessore comunale.

«Non ho mai chiesto incarichi pubblici e non mi candiderò alle prossime amministrative. Sono però grato al sindaco che mi ha dato carta bianca nella gestione delle mie deleghe (mobilità sostenibile, trasporti pubblici, ambiente, gestione dei rifiuti e igiene urbana, sport e gestione del verde pubblico), invitandomi a pensare in grande. Ho avuto un’ottima accoglienza in Giunta e ho trovato dei tecnici davvero competenti e disponibili».

Tra le varie deleghe, quella alla mobilità è direttamente connessa all’ambiente.

«Certamente. Tra le altre cose che voglio fare, intendo potenziare (come prevede anche il decreto Rilancio del Governo) le piste ciclabili, intese però come strade da utilizzare da parte di coloro che vanno al lavoro, oltre che dai “ciclisti della domenica”».

Valter Manzone

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