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È morta lady Lavazza, signora del caffè dal cuore grande

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TORINO  Si sono svolti questa mattina i funerali  di Teresa Rey Lavazza. Il Piemonte perde una ambasciatrice nel mondo delle sue eccellenze. È morta a 83 anni Maria Teresa Rey Lavazza, vedova di Emilio Lavazza, a lungo presidente del colosso del caffè, e mamma di Giuseppe e Francesca, ultima generazione della famiglia torinese alla guida dell’omonima azienda. Una donna «bella ed energica», come la descriveva con affetto il marito, ma anche discreta, proprio come volevano le sue origini torinesi e quell’understatement sabaudo che all’apparire antepone sempre il fare. Non a caso per la Città della Salute di Torino, e in particolare, per l’ospedale infantile Regina Margherita, era la «fata dei desideri». Tanti i progetti realizzati grazie al suo impegno nel volontariato con l’Adisco, l’associazione delle donatrici di sangue e di cordone ombelicale che per oltre vent’anni ha presieduto in Piemonte. Dal Day Hospital di Oncoematologia Pediatrica, aperto nel 2013, al nuovo reparto ‘L’Isola di Margherità, uno spazio dedicato alle cure palliative e a sostegno dei bambini affetti da malattie rare e incurabili inaugurato nel maggio 2016. A ottobre 2018, invece, è stata la volta del nuovo Pronto Soccorso dell’ospedale e, a novembre 2019, della rinnovata Degenza di Oncoematologia Pediatrica. «Gesti d’amore per il nostro Piemonte», come li definisce il governatore Alberto Cirio ricordando anche «i 10 milioni di euro donati da Lavazza al nostro territorio nel pieno dell’emergenza per aiutarci ad affrontare la battaglia contro il Covid». «La nostra regione e l’Italia perdono una donna speciale, a cui dobbiamo molto – sottolinea -. Perchè quando una intera famiglia è così presente per il proprio territorio significa che sono le radici ad averglielo insegnato, fin da bambini». Il lavoro e l’impegno per l’intera comunità della vedova di Emilio Lavazza, morto nel 2010, «sarà ricordato con affetto da Torino», afferma la sindaca Chiara Appendino rivolgendo un pensiero «in questo momento di dolore alla famiglia», molto legata al capoluogo piemontese, dove nel 1895 è nata l’azienda – un fatturato in crescita nel 2019 del 18% a 2,2 miliardi di euro e l’utile netto record a 127,4 milioni di euro (+45%) – e dove si trova il suo headquarter, l’avveniristica Nuvola. Anche in quell’occasione accanto ai figli e ai nipoti c’era lei, grande conoscitrice di musica classica e di arte, passioni trasmesse alla figlia Francesca, e campionessa di bridge. Commissario tecnico e capitano della Nazionale Open alle Olimpiadi di Maastricht, vinte dagli Azzurri, al tavolo verde come nella vita era una signora. «Una gran donna», come il marito Emilio era solito definirla.

Ansa

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