Federico racconta l’autismo e scaccia i suoi fantasmi

Federico racconta l’autismo e scaccia i suoi fantasmi

LIBRO «Immagino che molti di voi abbiamo già avuto occasione di conoscere una o più persone autistiche e che questo sia il motivo che vi induce a leggere le mie parole, ossia il desiderio di comprendere un po’ di più e meglio l’autismo. O magari siete solo curiosi, perché di autistici se ne parla spesso e li si dipinge come personaggi misteriosi e incomprensibili».

UNA MENTE DIVERSA
Federico De Rosa
edizioni San Paolo
176 pagine
14,50 euro

Se non si conosce un autistico, e nemmeno abbiamo mai interagito con uno di loro, facciamo parte della seconda categoria, come ci dice Federico, ma più che curiosità è la voglia di sapere come comportarsi se Federico racconta l’autismo e scaccia i suoi fantasmi 1un giorno dovessimo relazionarci con uno di loro. Così, questo libro, «ha quindi un obiettivo molto preciso: se al termine della vostra lettura vi sembrerà di aver capito un po’ di più l’autismo e di avere acquisito qualche strumento per entrarci in relazione, allora l’avrò raggiunto. In caso contrario, avrò fallito»; così scrive l’autore, ventiseienne, oggi anche su Facebook, con una missione ben definita: rispondere alle domande di quelli che vorrebbero aiutare gli autistici e spesso non sanno bene come.

«L’autismo non è un errore da correggere, ma una diversità che si può capire e apprezzare», per questo è necessario farsi un’idea di cosa percepisca, quali emozioni provi, quali siano le difficoltà e le speranze di una persona autistica in una realtà ostile, quella che per altri è semplice vita quotidiana. Fin dalle prime pagine si rimane colpiti dalla maestria nella scrittura e dalla chiarezza con cui l’autore affronta la problematica, spiegata anche attraverso esempi puntuali di vita quotidiana: «Ecco il primo motivo per cui so scrivere: sono stato molto amato. E quando parlo di amore non mi riferisco a un sentimento, ma a un concreto e faticoso sacrificio quotidiano per aiutarmi che va avanti da vent’anni e che fa di mio padre, mia madre, mio fratello e mia sorella una macchina da guerra al mio servizio, affettuosa e allo stesso tempo inarrestabile».

Soltanto scardinando la gabbia delle nostre paure e incomprensioni possiamo iniziare ad avere un punto di vista diverso: «Essere neurotipici come voi è per me un handicap inquietante. Il vostro unico vantaggio è che le regole di questo mondo le fate voi a vostra misura: solo per questo io sono sempre un po’ disadattato». Federico permette di conoscere l’oscura e silenziosa prigione dell’autismo e fa comprendere come un diversamente abile può diventare diversamente felice.

Walter Colombo

Banner Gazzetta d'Alba