Giuseppe Calonico: «I calabresi di Bra sono onesti»

Giuseppe Calonico: «I calabresi di Bra sono onesti»

OLTRE MILLE SOCI «Abbiamo faticato tanto per integrarci e ci siamo riusciti. Siamo molto solidali verso la cittadinanza, collaboriamo con Slow Food e da sempre, con il rispetto di tutte le normative, abbiamo diritto a una piazzola a Cheese. Il ricavato dalle vendite che effettuiamo nelle giornate della kermesse dei formaggi, lo doniamo in beneficenza». Giuseppe (Pino) Calonico, calabrese Doc, vive da molti anni all’ombra della Zizzola.

Presidente dell’Associazione sansostese calabresi di Bra (San Sosti, in provincia di Cosenza, è il luogo di origine di gran parte dei calabresi di Bra, ndr), che raccoglie oltre mille persone, non ci sta a essere anche solo accostato alla vicenda che ha visto coinvolti i fratelli Luppino e altri personaggi che sarebbero legati a clan della ’ndrangheta e che ha collegato il nome di Bra a scenari criminali.

Continua: «Noi, che abbiamo creato la prima comunità Laudato si’ seguendo l’invito di papa Francesco, raccogliendo fondi con Slow Food destinati alle zone terremotate di Amatrice, operiamo solamente nel rispetto della legalità. Profondamente colpiti dai fatti che hanno coinvolto la nostra città, solidali con Massimo Borrelli – che era pure uscito dall’associazione per evitare in ogni modo di essere tacciato di qualche tipo di “collusione” – speriamo che si faccia al più presto luce sulla vicenda, certi che il nostro territorio non è la capitale della ’ndrangheta. Anche se dobbiamo registrare che purtroppo fenomeni come questi, ormai radicati ovunque, sono arrivati fino a noi».

Un docente calabrese, che da anni vive a Bra, aggiunge: «È un bene che ci siano inchieste di questo tipo, capaci di estirpare la zizzania, prima che si espanda troppo». Conclude la signora Maria, venuta al Nord come sposa di un monticellese, che ha sempre vissuto all’ombra della Zizzola: «È dai tempi delle immigrazioni di massa, che qui non succedeva nulla di quello che è capitato nei giorni scorsi: anche in questa situazione, noi continuiamo a dare il nostro contributo di persone oneste, perché il territorio possa continuare a essere sano e integro».

Valter Manzone

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