I rifiuti li gestiamo in proprio: siamo tra i più virtuosi d’Italia

Il presidente del Consorzio che riunisce 55 Comuni dell’Albese e Braidese: registriamo un costo a persona per tutto il ciclo sotto i novanta euro, grazie alla raccolta differenziata

I rifiuti li gestiamo in proprio: siamo tra i più virtuosi d’Italia

L’INTERVISTA  Coabser (Consorzio albese-braidese servizio rifiuti) e Società per il trattamento (Str) sono due enti pubblici dell’area, un esempio di buona gestione. Il consorzio si conferma tra i più virtuosi d’Italia grazie alla collaborazione con Str: significa condivisione dei dipendenti e delle conoscenze. Così, mentre nel Paese il costo della Tari è cresciuto, in 55 Comuni della zona i contribuenti pagano invece meno. Ne parliamo con il presidente del Coabser, Giuseppe Dacomo.

Dacomo, il bilancio di questo suo primo anno da presidente non può che essere positivo. È così?

«Mi sono calato in una realtà consolidata, trovando professionisti che gestiscono il ciclo dei rifiuti con grande attenzione. Il 2019 è andato bene e il 2020 è stato un anno complesso a causa dell’emergenza Covid-19, ma siamo riusciti a garantire il servizio, tornando alla piena operatività in poche settimane».

Tra tutti i dati lusinghieri quale le sta più a cuore?

«Il primo è la spesa pro capite per la Tari. Il nostro consorzio è uno dei più virtuosi d’Italia, con un costo a persona che siamo riusciti a mantenere sotto i 90 euro. Dal 2013 al 2019 la quantità di pattume indifferenziato è crollata, con un risparmio di 10 euro per ogni cittadino. In parallelo, è cresciuta esponenzialmente la quantità di organico e materiale differenziato raccolto. Eppure non dobbiamo sederci sugli allori, tanto che durante l’assemblea per il bilancio ho lanciato un monito».

Quale?

«Ho ricordato che i Comuni che hanno optato per il sacco prepagato sono stati il traino per tutti gli altri. Il sacco conforme rappresenta infatti un aiuto importante per aumentare la raccolta differenziata dei rifiuti: ora tutti i sindaci lo adottino (al momento lo hanno fatto 40 di loro). L’obiettivo dei 125 chili di rifiuti indifferenziati pro capite che la Regione ha indicato per il 2025 non sarà facile, se non ci sarà un’azione davvero d’insieme».

Quali altre iniziative sono in partenza al Coabser?

«Cito per tutte l’ecosportello, un servizio che stava per essere attivato a Monforte a inizio marzo ed è stato rinviato a causa del Covid-19, ma su cui il consorzio punta molto. I Comuni possono aprire lo sportello con un piccolo contributo, potendo disporre per un certo numero di ore settimanali di un tecnico dei rifiuti in grado di aiutare e consigliare i cittadini e i Municipi stessi riguardo alle buone pratiche: farà crescere la differenziata di qualità».

La discarica consortile di Sommariva Perno che capacità ha ancora?

«L’invaso ha ancora una capienza di circa 15mila tonnellate: vuol dire che abbiamo intorno ai tre anni di tempo. Nel 2014 in discarica finivano 11mila tonnellate di rifiuti; nel 2019, dopo il passaggio nel preselezionatore di Sommariva del Bosco, siamo ampiamente sotto alle 6mila. Ma l’esaurimento della discarica non è comunque un problema, perché in provincia sono presenti altre aree di raccolta molto capienti, pronte ad accogliere i nostri materiali».

È vero che sono già stati accantonati i fondi per il post mortem della discarica di Cascina del mago?

«Certo! Str ha accantonato 4,5 milioni di euro, 1,6 milioni per la bonifica del sito e anche 2,9 per la sua gestione nei prossimi decenni».

Un sistema, il vostro, che rischia di essere penalizzato: pare si voglia regionalizzare la gestione degli impianti.

«La norma allo studio ci penalizza fortemente, tanto che la vogliamo scongiurare. Come consorzi cuneesi chiediamo di continuare a gestire il ciclo dei rifiuti. Non vogliamo che i cittadini debbano rimetterci, dopo aver costruito un sistema pubblico che ci invidia tutta Italia. Dal presidente Alberto Cirio abbiamo trovato aperture al dialogo».

Marcello Pasquero

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