Ultime notizie

Il direttore della Vignaioli Davide Viglino: promozione e sostenibilità

Il direttore della Vignaioli Davide Viglino: promozione e sostenibilità 3

INTERVISTA Qualche settimana fa, avevamo annunciato la conclusione della direzione di Gianluigi Biestro alla Vignaioli piemontesi. Adesso è ufficiale il nome del successore, Davide Viglino, classe 1981, anch’egli enologo come Biestro. Viglino è originario di Treiso, dove risiede la sua famiglia e dove ha sede l’azienda agricola Vigin, che Davide ha condotto fino a quando ha dovuto fare scelte importanti nel percorso professionale che stava compiendo nel mondo cooperativo. Da gennaio 2002, pochi mesi dopo il diploma alla scuola enologica di Alba, si è occupato di cooperazione agricola. Dal 2017, come segretario di Fedagri Piemonte, è l’uomo di strategia e operatività a supporto di presidenza e direttivo. A Treiso, in giovanissima età, Viglino aveva ricoperto significativi ruoli istituzionali come quelli di assessore comunale al turismo, di consigliere dell’enoteca regionale del Barberesco e di presidente della Bottega dei vini di Treiso.

Il passo dalla Confcooperative alla guida della Vignaioli piemontesi è stato breve. «Conosco da tempo la realtà di Vignaioli piemontesi grazie alla sua sinergia con Confcooperative che dura da tempo. Quella, però, era una conoscenza superficiale, legata al frequente confronto che veniva sviluppato tra i due organismi sui temi vitivinicoli. La direzione della Vignaioli richiede un approccio molto più ampio e approfondito ed è quello che mi riprometto di acquisire già in questa prima fase di lavoro concreto».

La direzione della Vignaioli riveste grande importanza nella strategia globale del vino piemontese. Alla luce di questo, quali motivazioni ti hanno convinto ad accettare l’incarico?
«Le ragioni sono tante. La direzione è una grande sfida e mi ha fatto tornare nel settore vitivinicolo, dove sono professionalmente nato. Poi, mi incuriosiva il passaggio da una realtà sindacale come Fedagri a una struttura imprenditoriale, dove le scelte hanno forti risvolti economici. Mi tranquillizza la conoscenza della realtà associativa e della squadra di lavoro, anche se sono consapevole di aver raccolto un testimone molto pesante. Gianluigi Biestro, nella sua lunga direzione, ha costruito una realtà imponente sotto tanti aspetti: legislativo, tecnico, promozionale, commerciale e strategico».

Alla luce dei primi passi che hai compiuto, quali sono i tuoi propositi?
«Innanzitutto intendo proseguire il lavoro fatto finora, con un’attenzione tutta particolare per la promozione, proseguendo l’attività di supporto, in sintonia con Land of perfection e i consorzi di tutela piemontesi, per i produttori vitivinicoli nella loro strategica ricerca di nuovi mercati. Vorrei, inoltre, dare ulteriore spazio al mercato del vino sfuso, che tante soddisfazioni ha portato in questi anni, non solo dal punto di vista economico, ma anche per l’influenza positiva che questa gestione ha determinato sui prezzi dei vini e sulla loro stabilità. Infine, vorrei che anche l’assistenza tecnica che assicuriamo alle aziende potenziasse la sua attenzione verso i temi della sostenibilità e dell’ambiente, senza necessariamente ricercare etichette o certificazioni, ma favorendo un più largo impiego dell’agronomia e un minor ricorso alla chimica. Un approccio che già Biestro aveva fortemente voluto e che significa maggiore tutela di territorio e ambiente, attenzione per la salute delle persone, oltre a stimoli commerciali di grande richiamo, in Italia e all’estero. Senza dimenticare le dinamiche legislative e il confronto con il mondo produttivo piemontese».

I progetti, quindi, sono tanti e importanti e vanno tutti nel senso della continuità con ciò che finora è stato fatto. E non potrebbe essere altrimenti, vista l’efficienza e l’autorevolezza con cui cammina la macchina organizzativa della Vignaioli piemontesi.

Giancarlo Montaldo

Banner Gazzetta d'Alba