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Miroglio: contro la chiusura di Govone mercoledì otto ore di sciopero in tutti gli stabilimenti del gruppo

Si aprono spiragli per il ricollocamento dei dipendenti della Miroglio di Govone
I dipendenti della Stamperia di Govone hanno manifestato la scorsa settimana ad Alba.

ALBA «La Miroglio deve cambiare strategia, mettendo al centro le produzioni ed evitare un effetto domino sulle produzione ancora presenti»: con questa dichiarazione si chiude la nota stampa unitaria di Cigl, Cisl e Uil che annuncia, per la giornata di mercoledì 15 luglio, otto ore di sciopero di solidarietà, in tutti gli stabilimenti del gruppo. La decisione fa seguito alla decisione, annunciata lo scorso 7 luglio dai vertici dell’azienda albese, di chiudere la Stamperia di Govone licenziando 151 dipendenti. «Con questo atto viene scritta la parola fine su settant’anni di storia di produzione dei tessuti attività dalla quale è iniziata la Miroglio», è il commento del segretario della Cisl, Angelo Vero sulla vicenda. In concomitanza con lo sciopero, mercoledì 15 luglio, dalle 9 i dipendenti terranno un presidio davanti al municipio e incontreranno il sindaco Carlo Bo per un colloquio.

Intanto, il presidente di Banca d’Alba Tino Cornaglia ha annunciato di aver accolto l’invito del presidente regionale Alberto Cirio per un intervento a favore dei lavoratori, sotto forma di anticipo della cassa integrazione e ogni altra misura necessaria. «È la nostra funzione sociale e finanziaria: assistere famiglie e imprese in ogni evenienza, nei momenti favorevoli di sviluppo e benessere come di fronte a situazioni di crisi», ha detto Cornaglia.

Davide Gallesio

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