Piobesi: lanciata una raccolta di fondi per aiutare Christian Pitzus Rinaldi

Piobesi: lanciata una raccolta di fondi per aiutare Christian Pitzus Rinaldi
Christian Pitzus Rinaldi con la compagna Francesca e il piccolo Ariele.

PIOBESI La storia di Christian Pitzus Rinaldi è fatta di date, di miglioramenti e di peggioramenti del suo stato di salute, ora gravemente compromesso. Ma nel suo percorso di vita degli ultimi quindici anni, c’è anche l’amore della sua famiglia, della compagna Francesca, la nascita di Ariele e la vicinanza di tanti amici che ora sono pronti a sostenerlo in un momento decisivo: affrontare l’operazione che potrebbe restituirgli una buona qualità di vita. Christian ha 44 anni, è originario di Genova, ma vive a Piobesi da un anno. A ripercorrere la sua storia è la compagna Francesca: «Conosco Christian da quando eravamo bambini. Nel 2005, è stato vittima di un grave incidente in moto. Per qualche settimana si è ritrovato tetraplegico, ma, grazie al busto e alla fisioterapia, i sintomi hanno iniziato a regredire».

Nel 2013, Christian e Francesca iniziano a frequentarsi. In questo periodo, iniziano anche a manifestarsi alcuni cambiamenti. «Di colpo, Christian ha iniziato a inciampare. Sembravano episodi estemporanei, ma poi sono diventanti sempre più frequenti e il suo fisico ha iniziato a dare altri segnali: nel giro di un anno, ha dovuto rinunciare alla corsa e alle passeggiate», racconta Francesca. Il collegamento con l’incidente non tarda ad arrivare e dopo una risonanza magnetica, nel 2014 ecco la diagnosi: «Christian soffre di siringomielia post traumatica. A livello del midollo spinale, si è formata una cavità piena di liquido, che comprime il midollo stesso. Il decorso può essere benigno o portare a un progressivo deterioramento». Inizia così un andirivieni tra Milano e Lecco, dove Christian intraprende più volte un percorso di riabilitazione. Grazie alla fisioterapia, la situazione sembra migliorare, ma nel 2016 c’è un nuovo peggioramento, che lo porta all’uso delle stampelle. Nel 2018 è operato a Varese, dove gli viene impiantato un drenaggio, ma quando Christian si sveglia, ha perso la sensibilità delle gambe. Da quel momento, il peggioramento è repentino: «Oggi è immobile dal diaframma in giù, oltre ad aver perso anche l’uso del braccio e della mano sinistra. Gli unici movimenti che riesce a effettuare sono con la mano destra».

Un quadro molto grave, inoperabile per tutti gli specialisti consultati. Fino a quando, grazie a una conoscenza, Francesca si imbatte in Vincenzo Paternò – luminare della neurochirurgia che lavora all’International neuroscience institute di Hannover – disposto a operarlo d’urgenza, con ricovero il 14 luglio. Il costo dell’operazione è 41.500 euro, più le spese di trasferimento, per un totale di 50mila euro. «In così poco tempo, non abbiamo a disposizione questa liquidità: per questo abbiamo deciso di chiedere aiuto», afferma Francesca, che su Facebook ha avviato una raccolta di fondi, dal titolo “Aiutatemi ad aiutarlo!”, che ha già avuto donazioni per 12mila euro.  La storia di Christian ha coinvolto anche la comunità locale, in particolare il sindaco Mauro Prino: «Oltre a muoverci con le fondazioni e sostenere la raccolta fondi, come Comune stiamo pensando ad altre iniziative».

Francesca Pinaffo

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