Sul mercato del sabato è polemica nel centro

Il mercato del sabato torna al gran completo 15

ALBA Per ora di certezze non ce ne sono tante, soprattutto perché, a oggi, non si sa se lo stato d’emergenza nazionale verrà prorogato o meno oltre il 31 luglio. Ciò che invece è un dato di fatto è che da settimane l’Amministrazione albese, attraverso la figura dell’assessore al commercio Marco Marcarino, sta lavorando per cercare di riportare il mercato ambulante del sabato mattina nella sua sede originaria: il centro storico, da via Vittorio Emanuele a via Cavour, passando per piazza Risorgimento.

Se il quadro sanitario non peggiorerà, con lo scadere al 31 luglio dell’ordinanza con la quale il sindaco Carlo Bo ha disposto per motivi di sicurezza lo spostamento del mercato del centro in corso Torino e in piazza Sarti, gli oltre sessanta ambulanti potrebbero “tornare a casa” già da sabato 1° agosto.

Spiega Marcarino: «Con gli uffici, stiamo verificando la sicurezza del mercato, con l’obiettivo di riportarlo in centro con il mese di agosto, se lo consentirà la normativa nazionale. Si tratta di un lavoro che abbiamo già avviato nei mesi scorsi, confrontandoci con gli ambulanti, con l’idea di rimettere mano al regolamento comunale per le aree mercatali attualmente in vigore. L’emergenza sanitaria ha dilatato i tempi e dovremmo arrivare a sottoporre il nuovo testo al Consiglio comunale a settembre, ma nel frattempo l’intenzione è quella di anticiparne alcuni contenuti, con ulteriori restrizioni per via dell’epidemia».

Per l’assessore, la questione non è tanto lo spazio stretto di via Maestra, l’area del centro storico che pone i maggiori problemi, ma piuttosto il modo in cui il mercato è stato gestito negli anni: «Se ci sono degli spazi e dei regolamenti, è importante farne garantire il rispetto, come non è accaduto ad Alba: ci sono banchi che hanno preso l’abitudine di fuoriuscire dai loro spazi, ma in egual modo ci sono negozianti che abitualmente dispongono vasi di fiori non autorizzati di fronte alle loro vetrine».

Per Marcarino, quindi, il primo aspetto è far rispettare le norme, attraverso la Polizia municipale. Ma non solo: «Sarà necessario un riposizionamento dei banchi, in modo da garantire in tutti i punti spazi laterali di almeno 1 metro e ottanta, così come tenere libere le vie laterali, come eventuali vie di fuga». Si sta anche valutando di istituire due sensi di marcia obbligatori per i pedoni, in modo da non creare assembramenti: verso destra da piazza Ferrero a piazza Risorgimento e verso sinistra nella direzione opposta.

«Con le giuste misure, la sicurezza può essere garantita», conferma Marcarino. Se questo è ciò che sta accadendo a livello comunale, c’è un altro livello del discorso, che sta creando contrapposizioni e malcontento. Tutto è partito da alcuni commercianti di via Maestra – Damiano Manoni del negozio d’abbigliamento Caravan, Gianfranco Curti di Tartufi Ponzio, Dario Prandoni della gioielleria Boite d’Or e altri – che, contrari al ritorno del mercato in centro, hanno iniziato a muoversi.

Spiega Manoni: «In una fase molto complessa come quella che stiamo vivendo, in cui l’emergenza sanitaria ha portato con sé un’inevitabile crisi del commercio anche nella nostra città, siamo convinti che sia fondamentale affrontare una serie di problematiche che da sempre interessano il centro storico, a partire dal mercato, che oggi rappresenta ancora di più una realtà difficile da gestire dal punto di vista della sicurezza. In più, se il commercio del centro storico si regge soprattutto sul turismo, è fondamentale puntare sulla qualità e non sulla quantità, con un’offerta all’altezza della bellezza delle nostre vie, che potrebbero essere libere dai banchi e abbellite con nuovi arredi urbani, per esempio. Dall’altro lato, i banchi potrebbero andare a rivitalizzare zone come corso Langhe o corso Piave, opportunamente attrezzate».

Tutti concetti espressi in una lettera indirizzata al sindaco, a cui è seguita una raccolta firme, sottoscritta da 69 colleghi di via Maestra, per chiedere al Comune «lo spostamento permanente del mercato del sabato dalle vie del centro». Un’opinione non condivisa da tutti i negozianti e che non è sostenuta dal comitato Alba sotto le torri, che riunisce i negozi del centro e che si è dissociato da subito dall’iniziativa.

Francesca Pinaffo

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