Ubi passa a Intesa, l’opas fa il pieno di adesioni. Conferito il 90,21% delle azioni

Intesa Sanpaolo per il Piemonte,stanziamenti per 1,7 milioni
Il grattacielo Intesa San Paolo di Torino.

SISTEMA BANCARIO Ubi banca entra a far parte nella galassia di Intesa Sanpaolo al termine dell’offerta pubblica di acquisto e scambio che si è chiusa con il pieno di adesioni. Cà de Sass incassa il 90,21% del capitale di Ubi, battendo tutte le previsioni fatte nei giorni scorsi.

Soddisfatto l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, che parla della conclusione di «un’operazione che ci vede tutti vincitori», che darà «vita a una nuova realtà in grado di rafforzare il sistema finanziario italiano e di ricoprire un ruolo di leader nello scenario bancario europeo».

La banca Intesa Sanpaolo dona 100 milioni da destinare a emergenza sanitaria
Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo

 

«La creazione di una nuova realtà, leader nella crescita sostenibile e inclusiva – forte del radicamento nei territori di appartenenza – genererà benefici per chiunque ne sarà parte:  gli azionisti, ora ancora più numerosi, pilastro alla base del posizionamento della nostra banca ai vertici europei del settore;  le famiglie, che con i loro risparmi rappresentano la base delle prospettive di crescita della banca; le imprese, di cui sosterremo i progetti di rilancio e espansione, in particolare nei mercati internazionali», prosegue Messina.

«Le persone costituiscono il principale punto di forza del gruppo: nei prossimi mesi la valorizzazione dei nuovi colleghi provenienti da Ubi sarà per me un aspetto prioritario. Contiamo su di loro per dar vita ad un gruppo, capace di affrontare le nuove sfide in Europa», prosegue l’Ad di Intesa.

«Ubi è una banca ben amministrata in termini di qualità del bilancio e impegno nei confronti dell’economia reale e della sostenibilità, grazie al lavoro svolto dal Cda, dal consigliere delegato e dal management.  Aver avviato, primi a livello europeo, una nuova fase di rafforzamento del settore bancario, è la dimostrazione di come il nostro Paese possa giocare da protagonista in campo internazionale», sottolinea Messina che aggiunge alcuni numeri sul colosso che si profila all’orizzonte: «La nuova realtà potrà contare sulle elevate qualità professionali delle oltre 100mila persone che ne faranno parte e avrà un ammontare di impieghi per oltre 450 miliardi di euro; il risparmio che gli italiani ci affidano supererà il valore di 1,1 trilioni di euro, i ricavi saranno pari a 21 miliardi di euro: si tratta di cifre espressione delle capacità dei nostri imprenditori e della solidità del patrimonio delle nostre famiglie, gli elementi alla base della forza dell’economia italiana».

Messina conclude: «Intesa Sanpaolo è profondamente radicata nelle aree in cui opera: è un tratto qualificante del nostro Dna. In questi mesi abbiamo presentato importanti iniziative a favore delle comunità di riferimento di Ubi: sentiamo in maniera forte questo impegno, su di esso costruiremo questa nuova realtà. Sentiamo questo impegno in maniera ancora più profonda nella fase che segue alla pandemia: siamo convinti che la nostra banca – motore dell’economia reale e sociale – rappresenterà il pilastro della fase di ripresa che il Paese si pone come principale obiettivo. La nostra solidità rappresenta un fattore chiave nella competitività del sistema Italia sulla scena globale, sostenendo così la ripresa dell’occupazione, specie quella giovanile. Come Intesa Sanpaolo, riteniamo fondamentale sviluppare il nostro modello di banca per una crescita inclusiva e sostenibile. Le disuguaglianze sociali ed economiche, esacerbate dall’emergenza Covid-19, rendono questo impegno più stringente e l’esperienza maturata da Ubi nello sviluppo responsabile porterà nuove competenze e capacità. Siamo certi che la forza di questo gruppo, insieme ai valori di riferimento su cui è basato, rappresentano un elemento fondamentale per un nuovo futuro di crescita del Paese».

I prossimi passi in vista della fusione

L’operazione prevede altre tappe prima di arrivare alla fusione delle due banche.  La settimana prossima Intesa chiederà di convocare l’assemblea dei soci Ubi per la nomina di un consiglio d’amministrazione espressione del nuovo socio di maggioranza. A fine anno, poi, sarà effettuata la cessione delle oltre 500 filiali a Bper e delle attività assicurative a Unipol, così come previsto negli accordi già sottoscritti nei mesi scorsi. Ad aprile del 2021, in occasione dell’assemblea per l’approvazione del bilancio, Ubi darà il via libera anche al progetto di fusione in Intesa Sanpaolo.

Banner Gazzetta d'Alba