Verduno: conto alla rovescia per trasferire il San Lazzaro

L'ospedale Ferrero sarà operativo dal 19 luglio, alle ore 8. Da quel momento, con la contestuale chiusura del pronto soccorso del San Lazzaro di Alba, per ogni tipo di emergenza i cittadini dovranno recarsi a Verduno

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OSPEDALE La prima pietra dell’ospedale Michele e Pietro Ferrero è stata posata nel 2005 e secondo i piani avrebbe dovuto aprire nell’estate del 2010. L’iter è durato invece nel complesso vent’anni, se si Verduno: conto alla rovescia per trasferire il San Lazzaro 2considera che si iniziò a parlare di nosocomio unico già a inizio 2000. Vari stop, poi le luci si sono riaccese, i lavori sono ripresi, la struttura ha iniziato a prendere forma, anche grazie alla dedizione della fondazione Nuovo ospedale. Si è iniziato a parlare di servizi, di nuove specialità, di professionisti di livello. E non solo delle grandi incognite rimaste, a partire dalla strada di accesso, la provinciale 7, un nodo ancora da sciogliere.

A gennaio, nel numero speciale che Gazzetta d’Alba ha dedicato al nuovo ospedale, seguito da serate pubbliche ad Alba e a Bra, i vertici dell’Asl Cn2 e della Regione furono chiari sulle tempistiche: la struttura sarebbe stata attiva entro l’estate. Ma, dopo decenni di ritardi, pareva difficile crederci. Infine, è scoppiata la pandemia, gli ospedali piemontesi per mesi hanno rischiato il collasso e la presenza di una grande struttura vuota si è rivelata la soluzione per accogliere pazienti positivi. Era il 31 marzo quando il primo è entrato nel reparto Covid-19 di Verduno, in realtà mai decollato. Un mese fa, il trasferimento delle attività ospedaliere dal Santo Spirito di Bra ha dato vita al reparto di medicina dell’Asl Cn2, in cui sono già ricoverati una quarantina di pazienti.Verduno: conto alla rovescia per trasferire il San Lazzaro 4

Con luglio è iniziato il conto alla rovescia per il completamento del trasferimento, con lo spostamento di tutte le attività ospedaliere del San Lazzaro, di Alba: il Ferrero sarà così l’ospedale unico del territorio.

È ufficiale: come annunciato durante la conferenza stampa svoltasi mercoledì 8 luglio a Verduno, l’ospedale Ferrero sarà operativo dal 19 luglio, alle ore 8. Da quel momento, con la contestuale chiusura del pronto soccorso del San Lazzaro di Alba, per ogni tipo di emergenza i cittadini dovranno recarsi a Verduno.

Dal 20 luglio, poi, la nuova struttura sarà del tutto funzionante, con la ripresa degli interventi e di tutte le prestazioni che verranno trasferite.  Sul territorio, nelle sedi distrettuali di Alba e Bra, così come al San Lazzaro di Alba, rimarranno i punti prelievi, la radiologia e la maggior parte degli ambulatori Verduno: conto alla rovescia per trasferire il San Lazzaro 1specialistici. Come ha commentato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, «un grazie va a tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo risultato, in linea con quanto promesso dalla mia Giunta un anno fa». Dal 20 luglio, da Alba e da Bra, entrerà anche in funzione a pieno regime il servizio di trasporto pubblico, con corse a cadenza oraria.

Il trasferimento dei pazienti dovrebbe essere fissato dal 18 al 20 luglio, salvo imprevisti. Lo conferma l’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi: «I vari passaggi burocratici, con i sopralluoghi dei Vigili del fuoco, sono stati completati nei giorni scorsi. Ora, secondo un calendario dettagliato, si proseguirà con il trasferimento dei diversi reparti, per arrivare con molta probabilità allo spostamento dei pazienti nel fine settimana dal 18 al 20 luglio».

Oltre alle tempistiche, sono già stati predisposti alcuni aspetti organizzativi. «Per alcuni giorni, che Verduno: conto alla rovescia per trasferire il San Lazzaro 5verranno poi indicati nel dettaglio, le emergenze dell’Asl Cn2 saranno dirottate sul pronto soccorso di Savigliano, dove è stato potenziato il personale proprio per questo motivo. Sarà una soluzione limitata ad alcune giornate, per poter effettuare il trasloco del pronto soccorso in piena sicurezza. Con il 118, è stata intensificata la rete di collegamento non solo con Savigliano, ma anche con gli altri ospedali della provincia di Cuneo», dice Icardi.

Così, se molti pensavano che il coronavirus potesse mettere a rischio l’apertura del nuovo nosocomio, in realtà è stato il contrario: «Sarebbe più opportuno dire che Verduno aprirà anche grazie all’emergenza sanitaria, che ha reso necessario accelerare i tempi di consegna da parte della società concessionaria, oltre ai vari passaggi burocratici. Dopo quindici anni di attesa, il Ferrero è finalmente pronto ad accogliere i cittadini di Alba e Bra: l’apertura è il primo passo, ma non mancheranno nuovi servizi, a cui stiamo lavorando insieme all’Asl», conclude l’assessore.

Si valuta il luogo adatto alla casa della salute

Se a breve tutte le attività ospedaliere dell’Asl Cn2 saranno a Verduno, sul territorio rimarranno una serie di servizi, come i prelievi e diversi ambulatori, che dovranno confluire nelle cosiddette case della salute, una ad Alba e una a Bra. Luoghi che per ora esistono soltanto a livello di programma, perché non si sa ancora dove sorgeranno.

Per quanto riguarda Alba, un aspetto è chiaro: «Nell’immediato, i servizi rimarranno dove si trovano, tra il San Lazzaro e i diversi ambulatori. A breve, però, bisognerà concretizzare il progetto», precisa Icardi.

La questione è prima di tutto economica: «Insieme all’Asl di Alba-Bra, stiamo valutando se sia più conveniente riadattare l’ex ospedale albese o partire da una struttura ex novo, come potrebbe essere l’area dell’ex mattatoio in corso Michele Coppino». «Dobbiamo fare in modo che la cittadinanza inizi a sentire propria questa nuova struttura, ma non possiamo dimenticarci i nodi da sciogliere». Lo afferma il sindaco di Alba Carlo Bo, con riferimento alla strada di accesso di Verduno, il cui destino è collegato all’Asti-Cuneo: «La provinciale 7 è davvero inadatta».

C’è poi il San Lazzaro: «Parliamo di un complesso di migliaia di metri quadrati in centro, attorno a cui ruotano numerose attività. Se non verrà convertito a casa della salute, auspichiamo venga venduto all’asta separatamente dai lotti braidesi, così da essere appetibile: come Comune, siamo in contatto con l’Asl Cn2 e con la Regione».

Servono mezzi di trasporto efficaci

Una strada inadatta a reggere un traffico aumentato da ambulanze e vetture private, in tutto più di un migliaio al giorno: se l’inadeguatezza della provinciale 7 continua a gettare ombre sinistre sull’ospedale Ferrero, una delle soluzioni può essere il trasporto pubblico. Da piazza Garibaldi ad Alba, da due settimane partono navette verso Verduno: una corsa ogni due ore, dalle 7 alle 17, al costo di 1,50 euro.

Interviene Silvia Moglia, referente all’Asl del sindacato Nursing up: «Per noi dipendenti sarà fondamentale contare su un efficace servizio di trasporto, con corse ogni ora, come annunciato. L’ideale per i dipendenti, però, sarebbe un servizio prima delle 7 del mattino e dopo alle 23 di sera, l’ora dei cambi turno, così da incentivare a utilizzare i bus, con abbonamenti».

E i pazienti? «Pensiamo sia necessario avere corse ogni mezz’ora, ideali anche per le persone che necessitano di visite brevi: se l’attesa è troppa, è inevitabile che si andrà con l’automobile privata, contribuendo a intasare la provinciale». Rassicura l’assessore albese Massimo Reggio: «Le corse terranno conto delle esigenze di tutti gli utenti, dai pazienti ai diversi dipendenti».

Francesca Pinaffo

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