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Volevano rilevare ditta di Bra con assegni circolari falsi: in manette criminali legati ad ambienti mafiosi

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ASTI Il gruppo criminale, che vantava nomi di spessore condannati per associazione mafiosa, aveva cercato di entrare nella procedura di concordato fallimentare di una società braidese, offrendo quali garanzie assegni circolari già liquidati o intestati ad altri beneficiari.

La denuncia dei curatori della società ha fatto scattare le indagini della Guardia di Finanza astigiana, risalita ai nomi- sei in tutto, arrestati- dei componenti di un gruppo criminale dedito alla frode fiscale e al riciclaggio di denaro.

L’attività illecita era portata avanti grazie a una serie di società di comodo italiane e estere (le sedi nell’Europa dell’Est), usate per i passaggi del denaro che veniva così “ripulito”. Le perquisizioni delle fiamme gialle, scattate all’alba di stamane martedì 7 luglio, hanno interessato le province di Napoli, Roma e Varese: i truffatori, attivi fra Basso Lazio e Campania si erano inseriti nelle trattative fallimentari di due società. Gli assegni circolari, mezzo milione di euro il valore complessivo, inseriti nella trattativa per rilevare la ditta braidese erano già stati riscossi da una società romana di comodo e, mediante altri passaggi versati sui conti degli arrestati. La Procura di Asti, titolare dell’indagine, ha disposto il sequestro cautelare di beni e conti correnti intestati agli arrestati, per un importo di 500 mila euro: numerose le frodi documentate, alcune consumate in danno dello stato attraverso l’accesso, senza titoli, ai fondi erogati a favore di piccole e medie imprese dal Medio Credito Centrale.

Davide Gallesio

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