Il salesiano ceresolese Roberto Panetto, una vita dedicata a chi soffre

Il salesiano ceresolese Roberto Panetto, una vita dedicata a chi soffre

CERESOLE  Numerose sono le modalità con cui testimoniare la fede e l’amore di Dio: quella delle opere è la via scelta dal ceresolese Roberto Panetto, classe 1951, missionario laico salesiano sin dalla giovane età. Da Ceresole alla Thailandia, e di qui alla Cambogia, per una vita tutta dedicata al prossimo.
Una vocazione religiosa che nasce sin dall’infanzia: terminate le elementari, Panetto entra infatti in Seminario ad Alba. Il suo primo desiderio è quello di diventare sacerdote, vocazione che poi muta in una prospettiva laica, sentita come maggiormente adatta.

È durante gli anni trascorsi tra gli istituti salesiani di Bra e Rebaudengo che si rafforza in lui il desiderio del missionariato. Gli viene però suggerito di attendere, in modo da aver maggior tempo per riflettere su questa importante scelta di vita: durante i tre anni successivi, in cui lavora come insegnante a San Benigno Canavese, si consolida questa sua volontà di aiutare gli altri. È il 1975: la vita da missionario di Roberto inizia da Bangkok, dove, proseguendo con la vecchia professione, è insegnante di meccanica presso una scuola professionale della capitale thailandese. Un primo contatto con la popolazione cambogiana avviene nel 1989, quando si trova ancora in Thailandia: insieme a un gruppo di ex allievi, porta le sue competenze e la sua esperienza nei campi profughi al confine con la Cambogia, creando alcuni centri professionali all’interno di queste aree. Nella seconda metà del secolo scorso, il popolo cambogiano è stato infatti martoriato da guerre e massacri: la dittatura di Pol Pot, il genocidio perpetrato dai Khmer rossi, l’invasione vietnamita nel 1979. Due anni dopo, Roberto raggiunge la capitale cambogiana, in cui si attiva sin da subito, insieme al confratello don Tito Pedron, per la realizzazione di un istituto tecnico presso l’orfanotrofio di Preik Pneu. Lo stesso impegno sarà profuso dal missionario salesiano per l’edificazione di una scuola a Sihanoukville, località sulla costa, sua attuale sede.

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Roberto Panetto – tra l’altro protagonista della recente campagna pubblicitaria dei Salesiani – ha dunque dato un contributo fondamentale a quell’opera salesiana, che oggi conta cinque scuole nel Paese, e la cui funzione, come ha sottolineato lui stesso, non è politica, ma sociale: «Aiutare chi soffre di ogni forma di povertà, non soltanto quella materiale. Vogliamo essere flessibili a rispondere alle nuove fasce di indigenza, testimoniando con le opere». Uno spirito che lo ha guidato anche dopo i momenti più difficili, come quando, l’8 agosto scorso, un’alluvione ha distrutto parte della Don Bosco technical school di Sihanoukville, e continua a farlo tuttora.

Dennis Bellonio

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