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In “era Covid” una piazza telematica stabile per il confronto sulla cardiologia

In "era Covid" una piazza telematica stabile per il confronto sulla cardiologia

In "era Covid" una piazza telematica stabile per il confronto sulla cardiologia

SALUTE La pandemia ha stravolto i modelli organizzativi degli ospedali ma anche il confronto scientifico. La necessita’ di rispettare le regole di distanziamento stanno facendo decollare non solo la telemedicina ma anche le teleconferenze. Fra queste esperienze una delle piu’ significative e’ lo spazio concepito prima del coronavirus che ora si candida ad essere fra i piu’ interessanti modelli: una piazza telematica scientifica, Plus Online, che ha avviato in queste settimane le prime sessioni di dibattito e confronto sulla cardiologia, e più in generale, sulle prospettive della salute degli italiani e delle italiane.
Con l’aspirazione di diventare un’agorà digitale permanente in cui clinici, esperti, istituzioni e aziende possano incontrarsi e lavorare insieme per un obiettivo comune: delineare la sanità del futuro.

«Il problema principale che si pone – sottolinea il prof. Stefano Carugo direttore del reparto di malattie dell’apparato cardiovascolare e dell’apparato cardiocircolatorio dell’Ospedale San Paolo di Milano – è il riconoscimento, e di conseguenza la gestione appropriata, di due tipologie di pazienti: a) pazienti già cardiopatici, nei quali l’infezione COVID-19 abbia causato una persistente compromissione respiratoria, e/o un peggioramento della condizione cardiaca di base; b) pazienti nei quali l’infezione COVID-19 abbia causato nuove patologie cardiovascolari (es: scompenso, embolia polmonare, sindromi coronariche acute), che vanno a sommarsi al quadro respiratorio».
Questo uno dei tanti temi dibattuti durante l’evento digitale del 9 e del 10 luglio, L’evento ha visto la partecipazione di società scientifiche, rappresentanti istituzionali e clinici, in un dibattito ampio e articolato in cui il tema centrale del tavolo conclusivo è stato scelto addirittura dagli stessi partecipanti, tramite un sondaggio lanciato sul portale plusonline.it nelle scorse settimane.

L’Italia è il primo paese europeo ed il secondo al mondo ad avere la percentuale più alta di persone over 65. Questo porta inesorabilmente ad un aumento delle malattie croniche come le patologie cardiovascolari e respiratorie. Le patologie croniche comportano un aumento dell’impegno per l’assistenza sanitaria e quindi della spesa pubblica.

«I maggiori fattori di rischio cardiovascolari nei pazienti over 65 anni – ribadisce il prof. Francesco Barillà Direttore UTIC Policlinico Umberto I di Roma – sono l’ipertensione arteriosa, le dislipidemie, il diabete, la scarsa attività fisica, l’aumento del BMI e purtroppo sempre più di frequente, l’insufficienza renale cronica».

«La fase pandemica dell’infezione da SARS-CoV-2 è stata caratterizzata da una “preoccupante” riduzione degli accessi dei pazienti al Pronto Soccorso – ribadisce il prof. Claudio Bilato Direttore di Dipartimento Strutturale Area Medica di Arzignano Maggiore – in Cardiologia, si è assistito ad un notevole calo di ricoveri per infarto miocardico, come testimoniato da molte osservazioni clinico-epidemiologica in differenti nazioni. Poiché è improbabile che la malattia coronarica si sia ridotta a causa della pandemia, è probabile che gran parte dei malati abbiano preferito evitare l’accesso alle cure mediche, sottovalutandone i sintomi, per la paura di esporsi al contagio».

(Ansa)

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