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Asti-Cuneo: una marcia per dare voce alle bellezze naturali

Asti-Cuneo: una marcia per dare voce alle bellezze naturali

ECOLOGIA Una marcia per dare voce alle bellezze naturali di luoghi che, i lavori di completamento dell’Asti-Cuneo prossimi al cominciamento, rischiano di compromettere irrimediabilmente: è l’iniziativa promossa, nella mattina di sabato 19 settembre dall’Osservatorio del paesaggio di Langhe e Roero, in collaborazione con gli altri enti no-profit attivi nella salvaguardia del patrimonio ambientale e storico-culturale.

«Volevamo che le persone potessero toccare con mano l’impatto sull’area interessata dai lavori se il gruppo Gavio (appaltatore dell’ultimo tratto dell’opera nda) facesse quello che ha in mente di fare» spiega il portavoce dell’Osservatorio, Cesare Cuniberto.Asti-Cuneo: una marcia per dare voce alle bellezze naturali 1

«Il collegamento con il moncone di Cherasco prevede un viadotto sopra la borgata Molino (nel comune di Verduno) e altre strutture a terra. La zona attraversata ne uscirebbe brutalizzata: per questo abbiamo esteso l’invito anche ai politici locali. Ci è spiaciuto non vedere rappresentanti della giunta regionale» prosegue.

Centoventi persone, tanti erano i partecipanti che hanno sfilato, distanziati, per boschi, prati e noccioleti: fra loro c’erano l’assessore ai lavori pubblici di Alba, Massimo Reggio, l’omologo braidese Daniele Demaria, il consigliere regionale Maurizio Marello e i sindaci di Verduno e Roddi. «Abbiamo invitato i politici locali per far loro capire che un progetto di questo tipo deve essere condiviso con gli enti attivi sul territorio e la società civile: il gruppo Gavio si è mostrato disponibile a un confronto. Gli amministratori ci hanno assicurato che si impegneranno per riunire le parti attorno a un tavolo per il confronto» riprende Cuniberto.

Asti-Cuneo: una marcia per dare voce alle bellezze naturali 2Non c’è un’opposizione a priori al disegno: «il collegamento si deve fare, dobbiamo però realizzarlo col minore impatto ambientale possibile». Una responsabilità decisionale questa che ricade sulla dimensione politica locale perché: «Roma non può essere vicina a questo tipo di esigenze. Il governo ha superato i problemi economici, gli aspetti tecnici sono una questione che solo noi possiamo risolvere». Non c’è molto tempo infatti: «la delibera del 5 maggio, il provvedimento che sblocca i fondi per i lavori, verrà pubblicata a breve sulla Gazzetta Ufficiale» conclude Cuniberto.

Davide Gallesio

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