DOGLIANI Come da disposizioni governative, dall’inizio di marzo la casa di riposo Opera San Giuseppe, pur essendo una residenza per anziani autosufficienti, è chiusa alle visite, anche se la terrazza offre la possibilità di incontrare i parenti. A questa difficoltà si aggiungono i problemi finanziari: la casa ha dovuto aumentare il personale, anche perché l’opera dei volontari non è più possibile. Ci sono posti vuoti che non si possono riempire perché chi chiede di entrare aspetta che la struttura torni a essere aperta. In più, ci sono nuove disposizioni che comportano una notevole spesa, come l’utilizzo di camere singole e il dover dotare una parte del caseggiato di un ingresso e di un’uscita autonoma.
Nell’ultima riunione del direttivo della casa di riposo, si è deciso all’unanimità di progettare un futuro per l’Opera San Giuseppe. «Una struttura creata e sostenuta dalla carità dei doglianesi, necessaria e indispensabile per tante famiglie, non deve fermarsi: dobbiamo avere fiducia nella Provvidenza e nel senso di solidarietà dei doglianesi», spiega don Luigino Galleano. Si è pertanto deciso di rivedere il progetto studiato prima della pandemia, aggiungendo le parti che le nuove norme richiedono e di affrontare le spese aprendo una sottoscrizione. L’auspicio del direttivo è di ottenere le necessarie autorizzazioni per poter iniziare i lavori.
Elisa Pira