In alta Langa la ricezione della Rai è sempre un problema

In alta Langa la ricezione della Rai è sempre un problema

ALTA LANGA La ricezione del segnale Rai continua a essere un problema, in particolare in alta Langa e nelle altre aree montane del Piemonte. La conferma arriva anche dall’unione montana di Bossolasco: «La situazione rimane complessa e la problematica è abbastanza diffusa, in particolare per ciò che riguarda il segnale a macchia di leopardo e la difficile visione dei telegiornali regionali». Un’indagine del Corecom Piemonte, un anno fa, aveva presentato una situazione allarmante. Alcuni centri avevano denunciato di non vedere del tutto la Rai. In alta Langa dichiaravano zero tasso di copertura Castelletto Uzzone, Igliano e Paroldo, ma erano tanti i Comuni che parlavano di un segnale limitato al 50 per cento della popolazione. Tra questi, Bonvicino, Marsaglia, Murazzano, Niella Belbo, Prunetto e Rocchetta Belbo. La Rai aveva risposto illustrando, invece, una situazione molto meno allarmante, affermando che erano soltanto «50-60mila i piemontesi che non godevano appieno dell’offerta Rai». Un dato dieci volte minore di quello che affermavano i sindaci, ma comunque rilevante.

Il tema della scarsa ricezione del segnale Rai è arrivato la scorsa settimana in Consiglio regionale, dove è stato approvato un ordine del giorno presentato da Maurizio Marello (Pd). La Giunta regionale si è impegnata «Ad attivarsi presso ogni sede competente per risolvere un problema che crea disagio a moltissimi cittadini, i quali, pur pagando il canone, non sono messi in condizione di usufruire con regolarità dei servizi Rai».

A giugno la Rai e l’Uncem avevano sottoscritto un accordo per il miglioramento dei segnali televisivi nelle aree montane, rurali e interne. Un progetto ambizioso, gestito dal centro ricerche e innovazione tecnologica della Rai di Torino. Evidentemente, però, i miglioramenti tardano ad arrivare e la pazienza dei cittadini ne risente. Con il passaggio alle nuove frequenze, poi, i problemi potrebbero aumentare. Tra il 2021 e il 2022 molti impianti avranno bisogno di manutenzioni straordinarie e i Comuni montani dovranno sostituire i trasmettitori.

Inoltre, con la Tv ad alta definizione, gli apparecchi senza appositi decoder non vedranno nessun canale, soprattutto nelle zone montane. Da qui la richiesta insistente a ricercare misure di intervento incisive e a lungo termine.

Daniele Vaira

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