Noemi, che fa crescere la moda tutta italiana

LA STORIA  Non c’è dubbio: la creatività è di casa nell’Albese. Lo dimostrano le storie dei tanti giovani che hanno deciso di sviluppare un progetto. C’è anche chi ha deciso di andare oltre e di provare a innescare un movimento positivo, a favore del vero Made in Italy. Ne è convinta Noemi Passaniti, venticinquenne di La Morra, dove un anno fa ha aperto l’atelier del suo marchio di abbigliamento da donna: 1First. Dice Noemi: «Dopo il liceo ad Alba, non avevo le idee chiare sul mio percorso universitario, ma sapevo di volermi trasferire all’estero. Così, ho deciso di proseguire in questa direzione». Da La Morra a Parigi, Noemi si iscrive all’Esmod, prestigiosa scuola internazionale per lo studio delle arti della moda.

Noemi, che fa crescere la moda tutta italiana
Noemi Passaniti, 25 anni di La Morra, al lavoro nel suo atelier.

Prosegue la ragazza: «Il terzo anno mi sono specializzata nell’abbigliamento per bambini. Così, dopo la laurea, sono rimasta ancora un anno a Parigi a lavorare per un marchio del settore. Mi sono poi trasferita a Milano, dove ho deciso di lavorare in campi diversi: dallo show room di Pucci a un ufficio stampa. È stata una scelta ponderata: il mio obiettivo era capire gli aspetti del mondo della moda, per poi cercare di sviluppare il mio progetto».

Con il ritorno a La Morra, viene la nascita di 1First, che Noemi segue in tutti i dettagli, dall’ideazione della collezione alla scelta dei tessuti, per arrivare alla realizzazione degli abiti, in uno stile adatto alle donne dai 25 anni in su, senza limiti di età. Quello in cui crede di più e che ha presentato proprio in questi giorni insieme alla sua nuova collezione autunno-inverno, si chiama #vestireitaliano. Noemi: «È un’iniziativa che ho lanciato sui social network, sperando di coinvolgere tanti artigiani della moda italiana, dai marchi più piccoli a quelli più strutturati. L’idea è utilizzare questa dicitura per valorizzare il Made in Italy: significa far conoscere tutte quelle realtà che lavorano con una filiera completamente italiana, ricostruibile in ogni passaggio, rispettosa del pianeta e delle persone. Con questa iniziativa, spero di coinvolgere molte realtà e di fare squadra, per far comprendere ai clienti che cosa c’è dietro a ogni capo artigianale».

f.p.

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