Scuole: parte il conto alla rovescia per il 14 settembre

Il rientro a scuola preoccupa sette genitori su dieci

ALBA Incognite? Tante. Certezze? Poche, se non la corsa contro il tempo che dirigenti e personale stanno portando avanti da mesi per prepararsi alla riapertura delle scuole, in un contesto incerto e in evoluzione, specie per i trasporti. In Piemonte le lezioni ripartiranno il 14, ma già dal primo settembre, è consentito agli istituti superiori di riaprire per i corsi di recupero per gli studenti ammessi alla classe successiva, ma con una o più insufficienze. Una sorta di banco di prova per un parziale ritorno alla normalità.

Ad Alba, nelle scuole superiori, in estate sono stati effettuati i lavori di riorganizzazione finanziati dalla Provincia, con l’affitto di nuovi locali, per consentire agli studenti di frequentare le lezioni in presenza. Ma, per la ripartenza, in molti casi si stanno ancora attendendo i ben noti banchi singoli richiesti dal Ministero dell’istruzione, ma soprattutto un’integrazione del corpo insegnante, per coprire le classi aggiuntive create dalla divisione di quelle troppo numerose. All’istituto professionale Piera Cillario Ferrero, «se tutto andrà come ci auguriamo, riusciremo a garantire le lezioni in presenza ai ragazzi ad Alba, Neive e Cortemilia», spiega la preside Paola Boggetto.

Nel distaccamento albese di corso Nino Bixio, si stanno concludendo i lavori di riorganizzazione degli spazi, che permetteranno di ottenere due nuove aule, che si aggiungono ai due locali affittati nel Seminario. E mentre a Cortemilia sono in corso ulteriori lavori, a Neive dovrebbe essere concluso un accordo con il Comune per l’affitto di uno spazio da adibire ad aula aggiuntiva. «Le due incognite sono l’arrivo dei banchi singoli, che ci servono per la sede di Neive, e soprattutto la nomina dei nuovi insegnanti di cui abbiamo fatto richiesta, dal momento che abbiamo provveduto alla divisione di 5 classi ad Alba e di 4 a Neive, perché superavano il numero di alunni consentito: senza insegnanti, è chiaro che non potremo garantire a tutti le lezioni in presenza», aggiunge la preside del Cillario, dove i corsi di recupero, almeno all’inizio, si svolgeranno on-line.

Si attendono banchi e insegnanti aggiuntivi anche all’istituto enologico Umberto I, come spiega la preside Antonella Germini: «Abbiamo provveduto alla riorganizzazione di alcune classi, per le quali abbiamo fatto richiesta di docenti. Inutile negare che, con questa eventuale aggiunta, si andrà semplicemente a reintegrare ciò che ci è stato tolto con i tagli degli ultimi anni, solo che nel frattempo l’emergenza sanitaria ha fatto aumentare la mole di lavoro». In tutte le sedi dell’istituto, dove i corsi di recupero partiranno il 14 settembre insieme all’inizio della scuola, la buona notizia è che si dovrebbe riuscire a consentire le lezioni in presenza a tutti.

Lo stesso vale per il liceo scientifico Cocito, dove già da questa mattina i ragazzi dei recuperi sono tornati in aula. La dirigente Anna Viarengo: «Per fortuna, la nostra scuola ha aule e spazi piuttosto ampi, grazie ai quali riusciremo a garantire le lezioni in presenza a tutti i ragazzi, nel rispetto delle direttive. Abbiamo provveduto anche all’acquisto di nuove dotazioni tecnologiche, per migliorare la connessione in caso di necessità». Nella scuola, sono stati individuati quattro diversi ingressi, a cui corrispondono altrettante aree compartimentate. «In questo modo, in caso di positività di qualche studente, i contatti saranno limitati al nucleo al quale appartiene», conclude Viarengo.

Francesca Pinaffo

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