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Bra, Clarisse in festa: domani suor Agnese diventa figlia di santa Chiara per sempre

Bra, Clarisse in festa: domani suor Agnese diventa figlia di S. Chiara “per sempre”
Suor Agnese terza da destra seduta sul tavolo

BRA La comunità delle sorelle Clarisse si prepara ad una festa grande: il 1° novembre alle 15.30 nel santuario della Madonna dei fiori, una consorella emetterà la professione solenne, ossia la professione
perpetua di sequela a Chiara e Francesco d’Assisi.

Suor Agnese è nata ad Alba, ha 34 anni ed è in monastero dal 2012. I suoi genitori sono credenti e già in famiglia ha ricevuto i primi insegnamenti della vita cristiana. Ha una sorella di 30 anni che vive e lavora a Torino. Dopo il diploma di ragioneria, ha lavorato nello studio commercialista fino all’entrata in monastero. La sua vocazione è maturata poco per volta, nella preghiera, nell’incontro con gruppi religiosi e con persone di Dio.

Ci dice suor Agnese parlando del passo importante che farà: «La professione solenne che, a Dio piacendo, sarà celebrata il 1° novembre conclude il tempo della formazione iniziale. Durante le varie tappe previste dal diritto canonico (aspirandato, postulandato, noviziato, professione temporanea), la giovane viene progressivamente inserita nella vita della fraternità e, attraverso la preghiera, il silenzio, il dialogo fraterno, il confronto, le sfide della quotidianità ha la possibilità di verificare la chiamata del Signore che ha intuito. Ogni tappa è un rinnovo e un approfondimento del sì iniziale, nella consapevolezza che la chiamata alla vita religiosa (come ogni altra chiamata) è dono di Dio, che nella sua misericordia e fedeltà desidera che ciascuno di noi diventi santo, vivendo con gioia la propria vocazione».

Il sì che suor Agnese dirà è per sempre: «In questo oggi che offre ed esalta ciò che è relativo, fluido e temporaneo, il per sempre è una categoria temporale… fuori moda. Eppure tanti giovani in questo oggi, afferrati da Cristo, hanno il coraggio del sì per sempre. Grazie di tutto! E preghiamo a vicenda! Pax et bonum».

Che cosa è la professione solenne? «La professione solenne è l’ultima tappa del cammino di formazione iniziale alla vita religiosa. Questa formazione è un processo graduale e vitale attraverso il quale, sotto l’azione dello Spirito Santo e l’aiuto fraterno, impariamo a rispondere in modo sempre più libero e totale al dono della vocazione. La madre Chiesa, nella sua sapiente e prudente pedagogia attenta ai tempi del cuore umano e dello Spirito, dispone un cammino di anni in cui la giovane che risponde all’invito del Signore è aiutata a crescere nella conoscenza di sé e di Lui, a fare esperienza del suo amore fedele, a scoprirsi in un’appartenenza sempre più profonda a Cristo e alla sua Chiesa abbracciando quel particolare carisma, a sperimentare la bellezza e le esigenze che questa vita comporta. Quindi il rito prosegue nei due momenti più significativi: la professione dei voti nelle mani della madre abbadessa, a Bra, suor Maria Amata, promettendo di vivere per tutto il tempo della vita in castità, senza nulla di proprio, in obbedienza e in clausura, secondo la regola delle sorelle povere di santa Chiara e la solenne preghiera di benedizione o consacrazione che è il culmine dell’intero rito in cui il celebrante invoca il dono dello Spirito Santo sulla neo-professa».

Lino Ferrero

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