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Gioco d’azzardo: «No all’abrogazione della legge»

Immagine d'archivio
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LUDOPATIA  Acli Piemonte, gruppo Abele, Libera Piemonte, Movimento dei focolari e Slot mob lanciano un appello ai sindaci piemontesi alla mobilitazione per convincere il Consiglio regionale a non abrogare la legge regionale 9/2016 sulla ludopatia: «La legge regionale, approvata all’unanimità, è stato un traguardo di civiltà che ha posto il Piemonte all’avanguardia nella prevenzione della ludopatia e ne ha fatto un esempio per le altre Regioni», spiegano le associazioni che propongono ai primi cittadini di approvare nei rispettivi Consigli comunali il testo di una mozione da presentare al Consiglio regionale «affinché la legge 9/2016 non venga abrogata e affinché si trovino risposte diverse al problema occupazionale seguito all’applicazione di tale legge».

È tornato infatti di attualità il tema dell’abrogazione della legge che ha di fatto azzerato le slot machine e le Vlt nei centri di paesi e città del Piemonte. L’attuale maggioranza non abbandona l’idea di cancellare la normativa, attraverso due proposte di legge a firma Lega. La Pdl 56, che propone di «salvaguardare i diritti dei gestori, stabilendo che la normativa sulle distanze non si applica a chi operava prima del maggio 2016», è stata ritirata il 21 settembre. Anche la proposta più recente, la Pdl 99, non prevede la retroattività del rispetto delle distanze per chi aveva già installato gli apparecchi prima della promulgazione, confermando, però il «piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico».

Le commissioni sanità, attività produttive e legalità della Regione Piemonte si sono riunite in seduta congiunta il 21 settembre, per decidere le modalità in merito all’esame delle proposte di modifica della legge regionale 9/2016. La proposta di legge 56 è stata così ritirata, l’esame proseguirà, quindi, sulle proposte di legge numero 53 (presentata dal M5s e molto stringente) e 99.

I commissari hanno stabilito di invitare una serie di relatori tra addetti ai lavori, associazioni ed enti interessati dalla legge per valutare tutti gli effetti dell’attuale legge.

I dati presentati nel Libro blu 2019, il report dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, non lasciano spazio a molti dubbi sull’efficacia della legge regionale. Se a livello nazionale si registra una stabilità della raccolta del gioco fisico, dal 2017 al 2019 (-0,8 per cento), in Piemonte il calo è del 6,2 per cento con una differenza nella perdita a livello nazionale del +0,42 per cento, contro il -9,2 del Piemonte, con un risparmio per i piemontesi di circa 106 milioni di euro.

Nel 2019 persi 19,45 miliardi di euro in Italia

Anche considerando il gioco on-line la Regione Piemonte rimane la più virtuosa d’Italia pur registrando un leggero aumento nel giocato complessivo tra gioco fisico e su Internet. Il vicepresidente della commissione sanità del Piemonte, Domenico Rossi, ha commentato: «Gli italiani hanno perso 19,45 miliardi di euro giocando d’azzardo nel 2019 con un incremento del 2,5 per cento rispetto all’anno precedente e c’è ancora chi fa finta che il gioco d’azzardo patologico non sia un’emergenza sociale e sanitaria che colpisce soprattutto le fasce più fragili. In un quadro generale con un trend in costante crescita negli ultimi 5 anni sia per la raccolta che per le perdite va evidenziato che il Piemonte è in controtendenza».

Marcello Pasquero

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