Il bosco buonanotte, la fiaba scritta da tredici papà detenuti di Saluzzo

Il bosco buonanotte, la fiaba scritta da tredici papà detenuti di Saluzzo
Il libro è stato presentato nei giorni scorsi a Savigliano.

SALUZZO C’è un po’ di tutto dentro. Speranza, paura, libertà, dolore, magia, desideri, frustrazioni. Si intitola Il bosco buonanotte ed è un libro per bambini frutto di una scrittura collettiva di tredici papà detenuti di alta sicurezza della casa di reclusione Rodolfo Morandi di Saluzzo. L’opera racconta per illustrazioni una storia che parla di maschere e di solitudini, di grandi illusioni e di mancanza di amori. Le parole e le idee hanno preso forma all’interno del laboratorio di scrittura del progetto Liberandia (2019-2020) promosso dall’associazione Voci erranti Onlus di Savigliano. Un’iniziativa partecipata e multidisciplinare: oltre ai 13 papà detenuti, tutti con figli che vivono lontani e che vedono poche volte l’anno, ha visto la partecipazione di due psicologhe, un antropologo narratore, un artista giapponese, due educatrici dell’istituto penitenziario, un’illustratrice, un tirocinante.

Spiega Grazia Isoardi, direttrice artistica di Voci erranti: «Il gruppo è partito con un desiderio comune, quello di arrivare al mondo dei bambini attraverso la creazione di una storia. Insieme abbiamo scritto, disegnato, ascoltato e condiviso paure e desideri per il futuro. A ogni appuntamento nasceva un nuovo racconto, le pagine bianche si riempivano di parole autentiche da tempo non pronunciate. Nomi, luoghi e tanti silenzi. Il bosco buonanotte è il frutto di questo bel viaggio, lavoro collettivo di un gruppo che si è messo in gioco con disarmante sincerità». Edito da Scritturapura, casa editrice di Asti, con le illustrazioni di Francesca Reinero e una prefazione curata da Simona Vinci (vincitrice del premio Campiello 2016), il libro è in vendita al prezzo di 20 euro sul canale di distribuzione Messaggerie e nelle principali librerie.

Daniele Vaira

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