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Per la festa di Bescurone la chiesa si è presentata rinnovata

BRA Domenica è terminata la festa nella chiesa della Beata Vergine del Rosario a Bescurone, succursale della parrocchia di Sant’Andrea di Bra che da 44 anni è protagonista di un’intensa vita pastorale ed ecclesiale. Era il 29 agosto 1976 quando avvenne la consacrazione del più giovane edificio religioso di Bra.

Durante la festa i fedeli hanno potuto ammirare la chiesa alla conclusione dei lavori partiti durante il lockdown: si è dato valore alle travature con una perlinatura ed è stato realizzato un nuovo altare che incastona nel legno una roccia raccolta a Pian del Re per ricordare il legame con le vicine casermette, messe a nuovo qualche anno fa, dove molti nella comunità hanno vissuto i campi scuola. Il vecchio altare adesso sostiene la statua della Vergine a cui è intitolata la chiesa. L’ambone e la sede del sacerdote che presiede l’assemblea eucaristica sono semplici nella loro solidità. Tutto questo è stato realizzato con l’utilizzo di legno vecchio di decenni, recuperato, ripulito e nobilitato.

Per la festa di Bescurone la chiesa si è presentata rinnovata

«La novità è la grande croce del fondale che si protende quasi in un volo che si distacca da terra verso l’eterno: è stata realizzata con formelle ricavate da vecchie pedane, disposte sulla traccia dei mattoni sottostanti», spiega Francesco Testa, consigliere comunale e membro della comunità di Bescurone. «È nuovo anche l’impianto luci: più caldo, più moderno e più economico. Insomma: una casa che si rinnova. Tutto grazie alla forza dirompente del volontariato».

Nel rispetto delle attuali regole anti pandemia, la capienza si è ridotta a 95 posti «ma torneranno tempi – dice ancora Francesco Testa – in cui la chiesa potrà spalancare le porte a tutti coloro che vorranno entrarvi ogni domenica, per la liturgia festiva che si rinnova puntuale alle 9.30». Intanto alla tre giorni della festa della comunità c’è stata grande partecipazione sia alla serata sulla Laudato Sii, sia alle altre iniziative.

Lino Ferrero

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