Serve una pandemia di buonsenso

CORONAVIRUS A giudicare da comportamenti che si vedono e pareri che si sentono si sta diffondendo una sorta di immunità di gregge, non rispetto al coronavirus ma rispetto al buonsenso.

Ultimo esempio sono i commenti in stile “Dagli all’ untore” nei confronti degli istituti scolastici e dei loro dirigenti che hanno, saggiamente, seguito i protocolli e imposto stop temporanei alle attività didattiche all’insorgere dei primi casi di positività al Covid-19 tra gli studenti e il personale, nell’intento di arginare sul nascere l’insorgere di pericolosi e più diffusi focolai poi difficilmente controllabili.

Serve una pandemia di buonsenso
Ospedale Ferrero di Verduno: una delle quattro file di automobili in cui sono stati divisi coloro che sono in coda per l’effettuazione del tampone

La decisione in tal senso dei presidi degli istituti quali il liceo Da Vinci e il professionale Cillario di Alba e il Velso Mucci di Bra è invece di grande buonsenso e responsabilità. Quel buonsenso e quella responsabilità che forse sono mancati nella discutibile decisione dei palazzi del potere di aprire l’anno scolastico in presenza, nonostante la pandemia fosse ancora in corso e, anzi, appaia in aumento. Ora i responsabili scolastici si trovano a dover fronteggiare, a neanche un mese dall’inizio dell’anno scolastico, le prevedibili prime conseguenze di quelle decisioni, con quel senso civico che fa anche riferimento alla nota locuzione latina Mens sana in corpore sano. Occorre dunque il massimo della collaborazione e della coesione sociale da parte di tutti ed in primis delle famiglie per affrontare questa nuova fase, alla ricerca di soluzioni e non di presunte responsabilità in una sorta di sterile quanto controproducente caccia all’ untore per non fare altri danni, non ce n’è bisogno.

m.f.

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