Ultime notizie

Test rapidi in Piemonte: ecco cosa c’è da sapere

Coronavirus: arriva test salivare super rapido italiano

TORINO In Piemonte inizia l’utilizzo dei test antigenici, detti anche test rapidi, permetto di  individuare le persone positive al coronavirus nel giro di circa 15 minuti. L’esame, svolto da personale sanitario qualificato, ha una precisione del 100 per cento in caso di esito negativo e un margine di errore al di sotto del 5% in caso di positività, per questo la Regione ha stabilito un protocollo che prevede di mettere di in isolamento e sottoporre al tampone molecolare per la conferma della positività chi risulta infetto con l’esame rapido. Chi otterrà esito negativo potrà riprendere la sua normale attività e il risultato sarà inserito sulla piattaforma Covid.

La dotazione complessiva acquistata dalla Regione è 2,4 milioni di test, frutto di una gara indetta in estate insieme alla Regione Veneto: 1 milione è stato già acquistato (600 mila dal Dirmei e 400 mila dalle aziende sanitarie), il resto è stato ordinato.
La consegna della prima fornitura da un milione si concluderà la prossima settimana e 164mila test sono già stati consegnati alle diverse Asl: quelle della provincia di Cuneo ne hanno ricevuti 59mila a Cuneo e 15mila sono arrivati ad Asti.

«I test acquistati dalla Regione saranno impiegati per testare casi sospetti di Covid, negli ospedali e nei pronto soccorso, per i monitoraggi nelle scuole e nella residenze per anziani, oltre che sul personale sanitario, sulle forze dell’ordine, negli uffici giudiziari e nelle Prefetture», ha spiegato il presidente Cirio. L’utilizzo dei test rapidi gioverà al carico di lavoro del sistema dei laboratori, che riceveranno un numero inferiore di tamponi molecolari da analizzare e potranno dare esiti in tempi più ristretti rispetto alle lunghe attese di questi giorni.

Oltre a quelli che verranno usati dal sistema sanitario pubblico i test rapidi potrà essere richiesti da ogni cittadino che voglia sottoporsi a questo accertamento, senza necessità di ricetta o prescrizione medica: dalla prossima settimana potrà essere fatto nei laboratori pubblici e privati riconosciuti dalla Regione oppure prenotato in farmacia (a un costo fra i 30 e i 45 euro), che poi invierà un infermiere al domicilio per fare l’esame e rilasciare l’esito.

Particolare attenzione sarà dedicata alle Rsa e alle residenze per anziani: «È stato concluso un lavoro di cui sono orgoglioso – ha dichiarato il presidente Cirio – che ha ottenuto l’assenso delle  rappresentanze datoriali e costituisce l’ossatura di questo piano, insieme alla scuola, per la parte pubblica: da domani alla fine di gennaio ogni 15 giorni i 60mila tra ospiti e dipendenti di ogni struttura saranno sottoposti al test rapido, grazie al supporto operativo dei distretti sanitari e della Protezione civile».

«Queste strutture – ha sottolineato l’assessore alle politiche sociali Chiara Caucino – devono sentirsi protette e tutelate, e il piano conferma l’attenzione che abbiamo nei loro confronti».

L’assessore alla sanità Luigi Icardi ha invece affermato che «si sta chiudendo anche un accordo per dare ad ogni medico la possibilità di effettuare, a spese del sistema sanitario regionale, il test rapido in studio, in ambulatori distrettuali, nelle case della salute o negli ambulatori aggregati».

Banner Gazzetta d'Alba