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Covid: infermieri, pronti a incrociare braccia il 2 novembre

«Se il governo non ascolta, prossimo passo stop 48 ore»

Covid: infermieri, pronti a incrociare braccia il 2 novembre
Immagine d'archivio

CORONAVIRUS «Nel pieno della riesplosione dell’emergenza Covid, di fronte alla palese cattiva gestione di quella che poteva essere una seconda fase, se non indolore, certamente dai contorni non drammatici come quella che stiamo vivendo in questi ultimi giorni, in tutti gli ospedali da Nord a Sud, impegnati nell’ardua battaglia contro la pandemia, gli infermieri italiani incrociano le braccia per 24 ore, da lunedì 2 novembre alle ore 7.00 per dire ancora una volta ‘no’ all’indifferenza, alla mancanza costante di un dialogo costruttivo con il Governo, le Regioni al non coinvolgimento nelle decisioni chiave per il futuro della categoria»: così, in una nota, Nursing Up, il Sindacato degli Infermieri Italiani.

«Gli infermieri italiani, logorati e stanchi di essere presi in giro – spiega il presidente nazionale Antonio De Palma – sono pronti a fermarsi per 24 ore. E sono davvero tanti i colleghi che da tutta Italia ci hanno chiamato confermando la loro volontà di aderire. Prevediamo perciò una massiccia partecipazione».

Il sindacato vuole lanciare un messaggio al governo e alle Regioni sull’adeguamento dello stipendo, sul lavoro in sicurezza con provvedimenti concreti e sulla «creazione di un alveo contrattuale autonomo che valorizzi economicamente e professionalmente il ruolo», tenuto conto della carenza infermieri «che ad inizio pandemia era di almeno 53000 unità e che a causa di politiche inconcludenti si acuisce giorno per giorno”. Nursing up, non esclude “se Governo e Regioni non considereranno seriamente le richieste” di acuire la lotta e con il prossimo passo “di proclamare uno sciopero di 48 ore».

(Ansa)
   

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