I tre giorni di Enrico Mollo in maglia rosa al Giro d’Italia del 1940

Mollo, terzo da sinistra, al Giro del 1940 (foto tratta dal libro Ricu: la rosa del Roero, di Giovanni Tarello).

CICLISMO Ottant’anni fa, al Giro d’Italia del 1940, il primo vinto da Fausto Coppi, al secondo posto si classificò Enrico Mollo, nato a Torino il 24 luglio del 1913, ma la cui famiglia era di Baldissero. Mollo (che gareggiava per l’Olympia) arrivò a 2’40” dal ventenne Coppi. L’allora promettente corridore di Castellania aveva iniziato la corsa come gregario di Bartali alla Legnano, ma venne promosso capitano dopo che una caduta alla seconda tappa aveva tagliato fuori dalla classifica il campione toscano. In quel Giro di ottant’anni fa Mollo indossò per tre giorni la maglia rosa. La conquistò nella tappa Fiuggi-Terni strappandola a Favalli e la conservò nelle frazioni successive (Terni-Arezzo e Arezzo-Firenze) per poi cederla definitivamente a Coppi nella Firenze-Modena. Mollo, nel Giro del 1940, arrivò anche terzo nella classifica degli scalatori dietro a Bartali e Coppi e ottenne due terzi posti di tappa, nella Trieste-Pieve di Cadore e nella Pieve di Cadore-Ortisei, vinta da Bartali davanti a Coppi. «Non rimangono ormai che Coppi e Mollo a tenere incerte le sorti della gara», scriveva La Stampa il 7 giugno del 1940, quando mancavano due tappe alla conclusione. Quel Giro terminò il 9 giugno del 1940. Il giorno dopo l’Italia entrò in guerra e le carriere dei ciclisti di quella generazione furono pesantemente condizionate da ciò che accadde negli anni successivi.

Mollo si era fatto conoscere al grande pubblico nel 1935, quando, con la maglia della Gloria, vinse a sorpresa il Giro di Lombardia, andando in fuga a 175 chilometri dall’arrivo sulla salita del Ghisallo e arrivando da solo all’Arena di Milano con 4’53” di vantaggio sull’intero gruppo. Nel 1936 il corridore di Baldissero si aggiudicò a Legnano in volata la Coppa Bernocchi, prestazione piuttosto rilevante per un corridore che era considerato soprattutto uno scalatore. In quegli anni, tra Stati Uniti e Canada, un altro sportivo di origini roerine otteneva grandi successi, non in bici, ma nel podismo. Si chiamava Peter Gavuzzi ed era nato a Folkestone, in Inghilterra, da padre monticellese e madre parigina.

Nel 1937 Mollo passò alla Frejus, classificandosi terzo al Giro d’Italia vinto da Bartali, piazzamento impreziosito dal secondo posto tra gli scalatori. Il 1938 fu un anno molto importante nella carriera del ciclista roerino, che si impose nel Giro dei tre mari (corsa a tappe che si svolgeva nell’Italia centro-meridionale) e partecipò al Tour de France al fianco di Bartali, che si aggiudicò la corsa. Al Tour Mollo sfiorò un successo di tappa, arrivando secondo nella Luchon-Perpignan alle spalle del francese Fréchaut. L’anno dopo Mollo passò all’Olympia e disputò il Giro di Svizzera, aggiudicandosi la classifica del gran premio della montagna.  Nella prima metà degli anni ’40 l’attività ciclistica venne quasi del tutto sospesa. Mollo si fece ancora valere nel Giro dell’Emilia del 1941, piazzandosi secondo alle spalle di un Coppi ormai lanciato verso una carriera leggendaria. Mollo arrivò a dieci secondi dal vincitore; terzo fu Bartali, staccato di ben dieci minuti! Le ultime zampate il corridore di Baldissero le piazzò nel 1946 con la maglia della Benotto, vincendo la Tre valli varesine e il Giro dell’Appennino.

Mollo è morto il 10 marzo 1992 a Moncalieri, dove aveva scoperto da ragazzo le sue doti di ciclista facendo le consegne in bicicletta per la panetteria dove lavorava come garzone. Anche Coppi aveva iniziato così, ma per un salumiere di Novi Ligure. Chissà se, al Giro del 1940, ne hanno parlato.

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Enrico Mollo (al centro) nel 1988 a Baldissero al Criterium che portava il suo nome.

In suo ricordo un Memorial giovanile a Baldissero

Grazie ad alcuni amici e appassionati di Baldissero, tra cui Sandro Bertolino, la figura di Enrico Mollo è stata ricordata in un libro (Ricu: la rosa del Roero, di Giovanni Tarello) e con una gara giovanile svoltasi per ventotto edizioni. La corsa nacque nel 1988 come Criterium Enrico Mollo e l’anziano campione la seguì per alcuni anni, premiando i vincitori.  Dopo la sua morte la gara cambiò nome in Memorial Enrico Mollo, diventando una delle prove giovanili di maggior prestigio del calendario piemontese. Nell’albo d’oro della corsa di Baldissero troviamo nomi di ciclisti che sono poi arrivati con successo al professionismo, come il torinese Fabio Felline (quest’anno all’Astana) e il ligure Mirko Celestino, vincitore di un Giro di Lombardia e di due Milano-Torino, attuale commissario tecnico della mountain bike.

Corrado Olocco

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