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Le fiamme gialle di Torino sequestrano beni per 29 milioni di euro

Arrestato direttore dei lavori: aveva chiesto 8mila euro a un imprenditore saviglianese

TORINO Non avrebbero versato le ritenute d’acconto di dipendenti e collaboratori per un ammontare di 25 milioni di euro: è questa l’ipotesi di reato formulata dai Pm del capoluogo, contro gli ex rappresentanti legali di una ditta di Ivrea, specializzata nelle strategie ingegneristiche per la gestione aziendale.

Il sequestro cautelare di beni, 29 milioni di euro in tutto, è stato disposto dai giudici in seguito alle indagini della Guardia di finanza di Torino. Le fiamme gialle, nel corso dell’operazione Piazza Pulita, hanno raccolto prova dei reati tributari, fra i quali il mancato pagamento, ai lavoratori, del bonus di 80 euro varato dal governo Renzi. Diverse le strategie truffaldine usate: assieme all’incameramento delle ritenute d’acconto anche la creazione di crediti d’imposta fasulli per 4 milioni di euro. Per generare la voce avevano fatti ricorso a investimenti, mai effettuati, nel campo della ricerca e sviluppo. I proventi erano stati investiti, in parte in immobili (sette fra Latina, Napoli e Torino), società (tre in tutto), in parte distribuiti su 50 conti correnti esteri.

Davide Gallesio

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