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Alba non si ferma: è prima in Italia per i servizi digitali

ALBA Il lockdown ha imposto una rivoluzione anche nella gestione dei Comuni, incentivata dal Governo, che ha richiesto l’utilizzo di strumenti per lo smart working, la gestione delle conferenze, delle commissioni e dei consigli.

Piazza Duomo si è così dotata di un sistema video multi account che permette di gestire più incontri contemporaneamente, di tre sale multimediali con Tv, Webcam e microfoni, due nel palazzo comunale e una nella sede della Protezione civile. Inoltre, tutti i dipendenti che lo hanno richiesto sono stati dotati di Webcam, cuffie e monitor. A lavorare in smart working sono stati 60 dei 185 dipendenti, con l’obiettivo di rendere possibili le operazioni da remoto per quasi tutti, a esclusione dei servizi che richiedono la presenza fisica, come la Polizia municipale o l’Anagrafe. È stato potenziato inoltre il sistema Ftp per il trasferimento dei dati in tempi brevi.

Alba non si ferma: è prima in Italia per i servizi digitali

Ma c’è di più ad Alba. È stato presentato nei giorni scorsi al ministro Fabiana Dadone il progetto di digitalizzazione delle pratiche edilizie, di recente avviato dal Comune, primo in Italia con Reggio Emilia. Voluta dall’assessore all’urbanistica Fernanda Abellonio e dal capo di gabinetto del sindaco Leonardo Prunotto, la digitalizzazione velocizzerà l’iter di consultazione delle pratiche edilizie. Ma sono molteplici gli altri benefici, dalla riduzione dei tempi di attesa alla facilitazione del reperimento delle pratiche, fino alla possibilità di liberare gli archivi e spazio prezioso.

Spiega l’assessore Abellonio: «Stiamo creando un fascicolo degli immobili consultabile sia dalla committenza che dai proprietari. L’Ufficio tecnico sarà in grado in meno di cinque giorni – oggi ne occorrono 40 – di ricostruire la storia di un fabbricato».

Stanno realizzando il lavoro due studi tecnici per mettere in digitale 47mila pratiche registrate dal 1967 al 2015, anno dal quale sono state direttamente archiviate per via telematica. Poi, toccherà alle 13mila che datano dal 1942 al 1967. Al momento si è lavorato su circa tremila fascicoli, per gli anni dal 1999 al 2001. Inoltre, sono stati messi a disposizione on-line anche i registri dal 1919 al 1944 e dal 1954 al 2000.
Leonardo Prunotto aggiunge: «Al momento, metà del lavoro consiste nel digitalizzare le pratiche edilizie degli anni passati, l’altra metà nell’intervenire su quelle odierne che vengono richieste dai professionisti, fino ad arrivare a digitalizzare tutto l’archivio. L’operazione richiederà anni, ma permetterà di ridurre tempo e anche costi. Gli ottimi risultati ottenuti sinora e l’apprezzamento che ci giunge dai professionisti, ci confortano sulla bontà della scelta e l’opportunità di applicarla anche ad altri settori».
Abellonio aggiorna sull’andamento: «Il 2019 è stato un anno di grande fermento con ben 1.300 pratiche edilizie presentate e 1.092 richieste di accesso agli atti; nel 2020, fino al 31 ottobre, sono state visionate più di 1.500 pratiche edilizie, ma ci aspettiamo che nel 2021 venga battuto ogni record, grazie all’entrata in vigore a pieno regime del superecobonus al 110%».

I costi sono stati ridotti fortemente, tanto che i diritti di segreteria per l’accesso ai fascicoli sono di 15 euro, contro Comuni che ne richiedono fino a 90. Con la digitalizzazione è stato possibile, inoltre, garantire il servizio nella fase più acuta del lockdown.

Marcello Pasquero

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