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Giornata per i migranti del 18 dicembre: l’impegno di Sos villaggi dei bambini

MIGRANTI La Giornata internazionale per i diritti dei migranti del 18 dicembre è stata istituita vent’anni fa dall’assemblea generale delle Nazioni unite. Oggi l’associazione Sos villaggi dei bambini vuole riportare l’attenzione su coloro che intraprendono la via della migrazione ancora bambini o ragazzi, spesso da soli, senza l’accompagnamento di un genitore o perdendolo durante l’odissea verso l’Europa. Sono i minori stranieri non accompagnati di cui l’organizzazione si prende cura in tutte le fasi del percorso. Sos villaggi dei bambini è presente nei Paesi d’origine, dove interviene con programmi di emergenza, di accoglienza di bambini privi di cure e dove sostiene le famiglie che vivono momenti di fragilità affinché restino unite; interviene nelle aree di transito, in cui, oltre al primo soccorso, offre accoglienza temporanea ai minorenni non accompagnati e si occupa di avviare le procedure di ricongiungimento familiare; opera infine nei Paesi di destinazione, dove accoglie e sostiene, anche psicologicamente, i minori accolti nei villaggi Sos e li aiuta poi nella fase di inserimento e integrazione nella società, accompagnandoli nel raggiungimento dell’autonomia.

Giornata per i migranti del 18 dicembre: l’impegno di Sos villaggi dei bambini

Sos villaggi dei bambini è parte del network di Sos children’s villages, la più grande organizzazione a livello mondiale impegnata da oltre 70 anni nel sostegno di bambini e ragazzi privi di cure familiari o a rischio di perderle. Lavora con le famiglie d’origine per prevenire le crisi che ne causano la separazione e offre accoglienza di tipo familiare ai bambini che sono privi di cure adeguate. È presente in 136 Paesi e territori, dove aiuta oltre 1 milione di persone tra bambini, bambine, ragazzi, ragazze e le loro famiglie. In Italia promuove i diritti di oltre 44mila bambini e giovani e si prende cura di oltre mille persone tra bambini, ragazzi e famiglie che vivono gravi momenti di disagio. Lo fa attraverso sei Villaggi sos – a Trento, Ostuni (Brindisi), Vicenza, Roma, Saronno (Varese), Mantova – un programma di affido familiare interculturale a Torino e uno di sostegno psico-sociale per minori stranieri non accompagnati in Calabria.

Tra i progetti attivi c’è Come a casa, il programma che promuove e sostiene a Torino l’affido familiare interculturale di mamme con bambini, di donne gestanti rimaste sole e, in situazioni particolari, di minorenni migranti, specie se vittime di tratta. Dopo il lungo stop dovuto all’emergenza Covid-19 il programma ha anche ripreso le attività di inserimento lavorativo. Nel corso del mese di dicembre partiranno tre progetti individuali, grazie alla collaborazione con l’agenzia Casa del lavoro: nello specifico due giovani mamme attiveranno un tirocinio lavorativo mentre una terza mamma avvierà un percorso di orientamento professionale. Il progetto, dal suo avvio nel 2012, ha accolto oltre 16 mamme, un papà, 24 bambini e 5 minori stranieri non accompagnati; 6 mamme e un papà sono divenuti autonomi grazie ad opportunità nate dai tirocini lavorativi. Dal 2019 il progetto ha sensibilizzato e formato sul tema dell’affidamento famigliare oltre 700 persone, ha ampliato la rete delle famiglie affidatarie, selezionando e formando 14 famiglie di origine straniera disponibili ad accogliere a loro volta nuclei mamma con bambino in difficoltà e ad accompagnarli in un percorso di inclusione sociale.

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