Natale: Confesercenti, spesa piemontesi perde il 20.6%

Sondaggio tra i consumatori, -17,9 budget spesa per i regali

In pochi e a casa, il coprifuoco a Natale deciso dai dati

ECONOMIA Restrizioni Covid e incertezza per il futuro frenano pesantemente il Natale dei piemontesi, secondo i risultati del sondaggio condotto da Confesercenti. Quasi i due terzi spenderanno meno dello scorso anno. In termini assoluti, la riduzione stimata è di circa 400 milioni (-20,6% sul 2019).

In flessione anche il budget di spesa per i regali, che si restringe di 115 milioni (-17,9% sul 2019), stando alle elaborazioni delll’Ufficio Economico di Confesercenti sulla base di un sondaggio condotto da Swg.

Una famiglia su tre – il 34% – dichiara di aver ridotto i consumi durante l’anno; il 56% teme la prosecuzione della pandemia nel 2021, il 46% ha timori per la situazione economica generale dell’Italia e addirittura il 72% per la stabilità complessiva del Paese Il 60% degli piemontesi prevede di spendere meno dello scorso anno per i regali e per gli acquisti di Natale, solo il 2% ha messo in conto di aumentare il budget. Quanto alle voci di spesa, enogastronomia al primo posto con 43%; libri al 39%, abbigliamento al 37%, giocattoli al 26% come i prodotti di tecnologia. Il 63% di chi ha già acquistato regali di Natale lo ha fatto on line (nel 2019 la quota era stata inferiore al 50%).

La chiusura dei negozi di centri e gallerie commerciali nei giorni prefestivi e festivi condiziona il 23% dei consumatori.
«I dati del nostro sondaggio – dice il presidente di Confesercenti, Giancarlo Banchieri – avvalorano i segnali che ci vengono dai commercianti. Queste feste sono ancora troppo condizionate dall’emergenza sanitaria, anche dal punto di vista psicologico, come dimostra uno dei pochi indicatori in crescita: il risparmio. Per questo il ritorno dei consumatori nei negozi – fatto pur significativo e importante – non è certo sufficiente a salvare un anno nero per il settore, ma neppure i consumi di Natale. Per il commercio di vicinato l’emergenza è tutt’altro che finita».

(Ansa)

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