Ultime notizie

Natale: in Piemonte trionfano i dolci della tradizione

Natale: in Piemonte trionfano i dolci della tradizione

PIEMONTE Tornano in tavola le ricette della nonna con oltre otto italiani su dieci (82%) che per Natale acquistano prodotti di origine nazionale per preparare i dolci e gli altri piatti della tradizione e sostenere l’economia nazionale dopo la crisi causata dalla pandemia. È quanto emerge dall’indagine Coldiretti-Ixè diffusa in occasione del lockdown delle feste. Con l’ingresso in zona rossa di tutto il Paese, la preparazione casalinga dei dolci della tradizione consente di utilizzare al meglio il maggior tempo da trascorrere tra le mura domestiche, ma anche di risparmiare e ridurre al minimo le uscite. Si tratta spesso di specialità le cui ricette sono tramandate da generazioni e rappresentano un vero e proprio patrimonio culturale del Paese. Accade così che, insieme agli immancabili panettone e pandoro sulle tavole sono tornate anche le ricette casalinghe della tradizione contadina.

In Piemonte no può mancare il bunet, non solo tipico delle feste natalizie: preparato con gli amaretti è un dolce al cucchiaio il cui nome significa in piemontese “cappello”, ideale per concludere il pasto. C’è poi il tronchetto di Natale arrivato in Piemonte fin dalla Scandinavia passando per la Francia: secondo la leggenda la sua forma deriva dal fatto che durante le feste le famiglie mettevano sul fuoco un ceppo di legno più grosso del solito perché durasse tutta la notte di festa. È preparato con il cioccolato. Ci sono anche vari tipi di biscotti come i crumbot della provincia di Alessandria, il cui nome significa “bambino di Natale”, che riprende e attualizza la tradizione della busela, la bambolina di pasta frolla che veniva sagomata o disegnata durante il periodo natalizio nelle famiglie contadine, una pasta frolla della tradizione in cui gli ingredienti semplici danno spazio al massimo sapore della farina del grano San Pastore. Infine, soprattutto per il Capodanno, ci sono i ciciu ‘d capdan ovvero i pupazzi di Capodanno, tipici della Valle Maira nel cuneese, sono fatti di pane dolce e decorati sulla superficie. Venivano tradizionalmente regalati dai padrini al figliocci nel giorno dell’Epifania.

«Il Piemonte ha antiche tradizioni culinarie che continuano a tramandarsi nelle famiglie e, nei giorni di festa, non manca il desiderio di riscoprire ricette di dolci tipici, seguendo anche i consigli dei nostri cuochi contadini che sanno armoniosamente innovare», spiegano Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa, presidente e delegato confederale di Coldiretti Piemonte. Aggiungono: «Ai consumatori consigliamo di scegliere gli ingredienti badando alla loro provenienza e di valorizzare i prodotti locali acquistando il made in Italy e in Piemonte presso i produttori o nei mercati di Campagna amica, presenti in modo capillare sul territorio anche in questi giorni che precedono le feste con edizioni straordinarie proprio per venire incontro alle esigenze di chi deve cucinare o andare ancora a caccia degli ultimi regali enogastronomici».

Banner Gazzetta d'Alba