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Secondo il viceministro Sileri un nuovo picco dopo Natale impedirebbe le riaperture

Coronavirus Piemonte, il numero dei guariti sale a dieci, diciassette nuovi decessi e 312 ricoverati in terapia intensiva

COVID-19 «Il Natale porterà le famiglie a stare insieme nello stesso comune ed è inevitabile una risalita dei contagi. Ma se è una risalita piccola, sarà gestibile, altrimenti ci troveremo con un nuovo picco che impedirà, a gennaio, di fare ciò che dobbiamo fare: riaprire le scuole e i ristoranti, consentire alle persone di andare a sciare, riprenderci la nostra vita». Così ha detto il viceministro della salute Pierpaolo Sileri, durante la trasmissione Agorà su Raitre in merito al rischio di un aumento di casi Covid-19 con le feste natalizie. Quanto alle eventuali nuove misure più restrittive allo studio per Natale «è presto per dare anticipazioni che verrebbero cavalcate dalla stampa, amplificate e creerebbero sicuramente ulteriore scompiglio nella popolazione». Ma «resto della mia idea: l’impostazione che abbiamo oggi, in cui avremo spero tutte le regioni gialle per Natale, ma con le chiusure che sono state definite e il blocco fra i Comuni, rimane». A fare da lezione è quanto sta accadendo negli Stati Uniti dopo il giorno del ringraziamento «una sorta di Natale in cui le persone si riuniscono e oggi abbiamo un aumento di contagi e decessi. Non vedo perché dobbiamo andare incontro a una terza ondata». Rispetto alle aperture, ha precisato il parlamentare M5s, «penso si debba accelerare se c’è un rettilineo e fermarsi se c’è un ostacolo che impone uno stop. E il numero di contagi e decessi che abbiamo è uno stop, dobbiamo fermarci e aspettare di riuscire a riprendere il tracciamento dei contatti».

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