Tensione in Val Susa, attacco No Tav al cantiere, bombe carta contro forze ordine: 2 feriti

La guerriglia continua nei boschi. Oltre 250 gli incappucciati partiti dal raduno di Giaglione. Forze dell'ordine attaccate in da tre diversi punti. A Torino la manifestazione dei Si Tav

Tensione in Val Susa, attacco No Tav al cantiere, bombe carta contro forze ordine: 2 feriti

CHIOMONTE Ancora tensioni in Val di Susa, alla manifestazione del movimento No Tav. Un gruppo di 250 attivisti, incappucciati, ha lanciato bombe carta e petardi contro i reparti mobili delle forze, al cancello del sentiero ‘Gallo-Romano’ che sbarra l’accesso all’area di cantiere di Chiomonte, allargato nei giorni scorsi per i lavori della nuova Torino-Lione.

Il gruppo fa parte delle centinaia di attivisti in cammino sui sentieri di montagna dopo essere partiti dal raduno al campo sportivo di Giaglione (Torino) Le forze dell’ordine hanno risposto con lanci di lacrimogeni. Proseguono gli attacchi di attivisti No Tav, sparsi nei boschi della Valle di Susa, attorno al cantiere di Chiomonte della Torino-Lione. Secondo fonti investigative circa 250 incappucciati si sono divisi in vari gruppi nei sentieri e nei boschi della Clarea. Le forze dell’ordine sono bersagliare da tre diversi punti: due dall’alto e uno dal basso, sempre con lanci di petardi, bombe carta e sassi. In risposta sono stati lanciati gas lacrimogeni. Il tentativo dell’area oltranzista dei No Tav è di superare, aggirandoli, gli schieramenti di polizia e carabinieri per poi raggiungere così le recinzioni del cantiere di Chiomonte. Si registrano due feriti tra le forze dell’ordine durante i disordini scoppiati in Val di Susa dove circa 250 No Tav hanno attaccato polizia, carabinieri e guardia di finanza su tre diversi punti per raggiungere il cantiere della Torino-Lione di Chiomonte. Si tratta di un agente di polizia e di un militare della guardia di finanza. I gruppi di incappucciati hanno accerchiato i reparti dall’alto e dal basso attaccandoli con fitto lancio di bombe carta, petardi e sassi. Le forze dell’ordine hanno risposto con lanci di lacrimogeni. I disordini stanno continuando tra i boschi attorno al cantiere.

 LA MANIFESTAZIONE DEI SI-TAV

«Torino sarà bellissima se ci sarà lavoro e speranza per tutti. Altrimenti sarà bellissima solo per quella parte di città che sta bene”. Così Mino Giachino, esponente di spicco dei Si Tav e fondatore del movimento Sì Tav Sì lavoro che si sono ritrovati questa mattina per una manifestazione in piazza Castello a Torino. “Siamo qui a fronte dei ripetuti attacchi al cantiere del futuro. La Tav è l’opera del futuro, che rilancerà il lavoro in bassa Val di Susa, a Torino e nel paese”, sostiene Giachino. Per i Si Tav la Torino-Lione “ci rimetterà in rete con il mercato mondiale, con l’economia globale. Farà ritornare Torino al centro degli investimenti esteri che negli ultimi anni non ci sono più stati”. “Dire no alla Tav – continua Giachino – vuol dire di no al lavoro e alla speranza di futuro. Invito i giovani che vanno a protestare davanti al cantiere a mettere le loro energie insieme alle nostre per costruire il futuro, perché noi rappresentiamo la società civile che vuole modificare le cose non la società civile dei salotti».

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