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Vaccino, Arcuri: «Già immunizzati oltre 8mila italiani»

Pari all'86% delle dosi consegnate per il V-day. Attesa per l'arrivo di sei aerei con le dosi Pfizer. Aifa: 'Sei dosi di vaccino e non 5 da ogni flaconcino Pfizer'

Il maltempo ferma i vaccini, 470mila dosi bloccate per neve

VACCINO ANTI-COVID Nelle 21 regioni e province autonome dove la struttura del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid ha inviato domenica 27 dicembre i vaccini consegnati all’Italia dalla Pfizer sono stati già vaccinati 8.361 italiani, pari all’86% delle 9.750 dosi distribuite. Lo comunica lo staff del Commissario per l’Emergenza Covid, Domenico Arcuri.

«Le 469.950 dosi di vaccino arriveranno sul territorio italiano nella tarda serata di oggi. L’azienda procederà poi direttamente alla consegna, a partire da domani mattina, nei siti di somministrazione individuati dal Commissario in accordo con le Regioni». Lo comunica la struttura del Commissario per l’Emergenza Covid, Domenico Arcuri, specificando che “Pfizer ha appena comunicato agli Uffici del Commissario un diverso calendario per la consegna dei vaccini in Italia, previsti per questa settimana dal contratto sottoscritto con l’Unione Europea”. Le consegne proseguiranno anche nelle giornata del 31 dicembre.

L’arrivo delle scorte di circa 470mila dosi del vaccino Pfizer è previsto questa notte a bordo di sei aerei, che atterreranno in altrettanti diversi aeroporti del Paese, tra cui quelli di Milano e Roma. La catena della consegna del vaccino, la cui spedizione sul territorio italiano è gestita da una compagnia tedesca, prevede poi la distribuzione capillare – effettuata direttamente dalla casa farmaceutica – presso i primi 203 siti di somministrazione nelle varie regioni. La prima fase della campagna riguarda il personale sanitario e gli ospiti delle residenze per anziani.

Da ogni flaconcino di vaccino anti-Covid di Pfizer-Biontech è possibile ottenere 6 dosi e non 5: a precisarlo è l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sul suo sito. La dose di vaccino per ogni persona è di 0,3 millimetri, che deve essere estratta in condizioni asettiche e utilizzando siringhe di precisione adeguate, da un flaconcino di vaccino che contiene 2,25 millimetri, dopo la diluizione prevista con soluzione di cloruro di sodio allo 0,9%. In questo modo, spiega la Sifo (Società italiana di farmacia ospedaliera), “con mille fiale potranno essere trattate 6000 persone invece che 5000”.

«In questo modo – aggiunge Sifo – si rende più vasta e capillare fin da subito la copertura vaccinale e realizzando anche un’economia di scala non indifferente: ogni centro abilitato alla vaccinazione dei cittadini italiani deve esserne consapevole ed agire di conseguenza».   Dal canto suo l’Aifa rende noto: «Con l’obiettivo di utilizzare tutto il prodotto disponibile in ciascun flaconcino ed evitare ogni spreco, in accordo con quanto stabilito dalla Commissione Tecnico Scientifica dell’Agenzia, si evidenzia che, fermo restando la necessità di garantire la somministrazione del corretto quantitativo di 0.3 millimetri a ciascun soggetto vaccinato attraverso l’utilizzo di siringhe adeguate, è possibile disporre di almeno 1 dose aggiuntiva rispetto alle 5 dosi dichiarate nel Riassunto delle caratteristiche del prodotto».  Eventuali residui di flaconcini diversi, anche dello stesso numero di lotto, non dovranno invece essere mescolati.

È «improbabile che l’Ema riesca a dare il via libera al vaccino AstraZeneca/Oxford a gennaio». Lo sostiene il vice direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco, Noel Wathion, in un’intervista al quotidiano belga Het Nieuwsblad. «Non hanno ancora fatto domanda», ha aggiunto sottolineando che «servono altri dati sulla qualità del vaccino».

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